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La nautica da diporto è un asset utile al turismo italiano

La Conferenza delle Regioni fa proprie le richieste di Assonautica e le sottopone al Governo . Un grande risultato a firma di Assonautica Italiana. La Conferenza delle Regioni ha approvato un Ordine del Giorno con il quale riconosce la nautica da diporto come segmento turistico e l’importanza di sostenere e promuovere turisticamente questo settore. La Conferenza delle Regioni ha accolto le proposte inviate lo scorso 26 gennaio dal presidente di Assonautica Italiana Giovanni Acampora al presidente della Conferenza delle Regioni e Province Autonome Massimiliano Fedriga e recependole,  le ha inserite nell’ordine del giorno presentato al Governo nella Conferenza Stato Regioni tenutosi il 16 marzo.

Giovanni Acampora“Si tratta di un passaggio davvero molto importante – ha commentato soddisfatto Acampora – nell’obiettivo di qualificare e supportare concretamente la nautica da diporto, i porti turistici e le società di charter quali realtà effettive del settore turistico italiano, riconoscendone l’importante indotto economico e il contributo allo sviluppo del turismo in Italia. Ringrazio pertanto il Presidente  Fedriga, i Presidenti e gli Assessori al turismo delle Regioni italiane per aver accolto le nostre richieste sottoponendole all’attenzione del Governo.”

Nel documento approvato dalla Conferenza si invita il Governo a:

  • riconoscere la nautica da diporto come vero e proprio segmento turistico e le strutture portuali, gli approdi turistici e le società di charter quali strutture ricettive e società di servizi turistici;
  • favorire e attivare, anche per il turismo nautico, tutte le attività tipiche di valorizzazione e promozione turistica, sia nel costruendo Hub digitale turistico – piattaforma nazionale prevista nel PNRR- che nei Piani di Promozione dei prodotti e destinazioni turistiche italiane del Ministero e dell’ENIT;
  • considerare le Società di locazione e noleggio di unità e imbarcazioni da diporto, appositamente registrate, come società di servizi turistici ed applicare anche a queste società forme di supporto e agevolazioni fiscali al pari delle numerose forme e attività di servizi turistici italiane, come avviene in molti Paesi europei;
  • Adeguare la definizione normativa dei Marina Resort, eliminando la parola “proprie” e modificandola in “strutture organizzate per la sosta e il pernottamento di diportisti all’interno di unità da diporto ormeggiate nello specchio acqueo appositamente attrezzato”, di modo che si dispieghi tutta la potenzialità connessa alla qualificazione di struttura turistico-ricettiva all’aria aperta che la norma vigente formalmente riconosce al Marina Resort, in modo da non limitarne l’ospitalità solo a chi ormeggia con la “propria” unità da diporto;
  • a considerare l’esclusione dall’ambito di applicazione della disciplina della “Direttiva Servizi”, delle concessioni demaniali per strutture dedicate alla nautica da diporto in concessione ad Associazioni sportive o senza fini di lucro in considerazione delle peculiarità di tali realtà, prevedendo altresì l’introduzione di specifiche direttive in favore delle concessioni gestite da associazioni sportive e senza scopi di lucro.

 

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