1) Allo stato la manovra Monti sulla nautica è una tassa sul mare che colpirà indifferentemente tutti coloro che circoleranno per diporto nelle acque territoriali italiane a partire dal 1° maggio 2012, tassa che ridurrà di fatto la capacità di apporto al PIL di un settore che ha grandi ricadute anche sulle economie locali. Pensiamo all’impatto del turismo nautico ad esempio. Dati ufficiali 2010 del Censis ci dicono che ogni 1.000 Euro spesi da un diportista, 500 vanno all’economia locale.
2) un segmento come il charter nautico ha un giro d’affari stimato in 800 milioni di Euro l’anno (dato 2010 dell’Osservatorio Nautico Nazionale che comprende ovviamente anche tutto l’indotto diretto). Con la manovra Monti si vogliono recuperare dalla nautica complessivamente 200 milioni di euro di entrate, ma anche soltanto il mancato gettito dal segmento charter rischia di essere addirittura superiore ai ricavi della manovra stessa.
3) i contratti di ormeggio dei cittadini stranieri nei porti turistici italiani nel 2010 hanno rappresentato il 15% dell’intero movimento nazionale. (sempre su dati dell’Osservatorio Nautico Nazionale). Questo dato è destinato a precipitare a causa dei maggiori costi imposti anche ai cittadini chi arrivano da altri paesi per trascorrere le loro vacanze in Italia.
3) la nautica non vuole tirarsi indietro e vuole offrire il suo contributo al paese ma deve pagare in maniera commisurata e con gli adeguati correttivi per tipologia, misure e vetustà (esattamente come succede per le auto).
Gli attuali provvedimenti invece deprimono il settore in tutte le sue attività.
Queste considerazioni devono portare il governo a una riflessione importante per trovare l’equilibrio tra le necessità di cassa e il rischio reale di inibire la produttività e sviluppo.
Nel frattempo, il gruppo degli “Indignados della nautica” http://www.facebook.com/groups/200618390020944/ ha ormai superato il numero dei 4.000 iscritti. Anche qui stiamo cercando di creare una coscienza comune e di offrire contenuti concreti alla soluzione del problema.