Economia

La nautica ravennate in tour alla ricerca di nuovi mercati

Con l’obiettivo di incontrare nuovi clienti e stringere nuove allenze undici imprese emiliano-romagnole – hanno partecipato al METS di Amsterdam. Tante sono, infatti, le imprese che hanno dato vita al progetto “Adrinautica”, con l’obiettivo di rappresentare la filiera regionale del settore in un’ottica di marketing territoriale mirato a evidenziare la “completezza” professionale e il know-how delle imprese del comparto. “Considerando che i “mestieri” riconducibili alla nautica sono oltre quaranta – sottolinea Alessandro Battaglia, responsabile di CNA Nautica Ravenna – si può ben comprendere come, nel parlare del settore, non si possa fare a meno di prendere in seria considerazione tutta la filiera della nautica da diporto, il cui tessuto è costituito essenzialmente da imprese artigiane e piccole e medie imprese”.

Nel nostro territorio regionale, soprattutto nel primo entroterra costiero, è presente tutta la filiera della produzione nautica da vela e quasi tutta quella delle imbarcazioni a motore. A livello regionale, il comparto esprime performance assolutamente di rilievo: le imbarcazioni contribuiscono alla crescita della filiera produttiva nelle esportazioni regionali dell’Emilia-Romagna: negli ultimi 10 anni il peso del settore sull’export regionale è aumentato di oltre il 400%, per un valore che sfiora i 300 milioni di euro. Un’importanza quindi che si fa sentire anche a livello nazionale: il 10% delle barche vendute all’estero proviene dal territorio regionale.

L’Emilia-Romagna si colloca, nel ranking nazionale, al quarto posto per numero di aziende operanti nel settore (9,3%) e al secondo per numero di addetti (15,5%). Con una quota del 3,5% sul totale delle esportazioni regionali nella motoristica, il comparto delle imbarcazioni consolida il trend di crescita registrato negli ultimi anni. “Il comparto degli accessori e componenti nautici, in particolare – prosegue Battaglia – riveste un ruolo sostanziale per ciò che attiene la produzione e il fatturato nautico, caratterizzando il prodotto italiano in termini qualitativi e di elevata tecnologia impiegata”. Si può considerare che il fatturato complessivo del settore sfiora i 1.300 milioni di euro.

“Anche se è ancora presto per fare valutazioni su una fiera in corso – conclude Battaglia – gli operatori evidenziano la fase di riflessione del mercato, dove prevale l’incertezza trasmessa dalla crisi economica e un certo temporeggiamento nel fare ordini, in attesa di vedere se il mercato del settore darà a breve segni di ripresa.

Un momento difficile anche per un mondo che ha conosciuto fino al 2008 indici di crescita impressionanti e che ha declinato la propria strategia, pur in un contesto competitivo globale che non può non tenere conto del fattore costo, soprattutto in termini di qualità del prodotto e rilevanza del Made in Italy, ovvero da un lato qualità in una veste improntata alla continua ricerca estetica del bello, dall’altro lato  un forte contenuto tecnologico in continuo sviluppo e sostenuto da una ricerca che spesso le aziende fanno interamente al loro interno”.

 

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