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La situazione in Ucraina colpisce la vela in vari modi: l’umanità ha bisogno di umanità

Il mondo dopo due anni di covid ha bisogno di tornare alla normalità. Il conflitto che vede già migliaia di vittime deve interrompersi perché colpisce tutti gli abitanti di questo globo. In vari modi, ma tutti: nel suo piccolo anche la comunità della vela. In questi giorni si parla solo dell’esclusione nel mondo del calcio della Russia dalla Fifa World Cup, di SanPietroburgo come città ospitante della finale di Champions League e dei calciatori brasiliani dello Shakhtar Donetz che scappano insieme al loro allenatore, l’italiano De Zerbi, dallo scenario di guerra.

Ma, dicevamo, i venti di guerra in Ucraina impattano in vari modi anche la vela: agonistica, cantieristica e di Coppa America.

VELA AGONISTICA

La World Sailing è molto preoccupata per la situazione in Ucraina e siamo preoccupati per la sicurezza dei nostri amici nella comunità nautica ucraina. Lo sport può essere una forza positiva, unendo concorrenti di tutto il mondo, uniti dai valori di uguaglianza, inclusione, rispetto e correttezza.

World Sailing si unisce a molte organizzazioni sportive internazionali che chiedono la fine immediata di tutte le ostilità e la ripresa del dialogo per una risoluzione pacifica al posto dell’azione militare. Non sono previste regate organizzate da World Sailing in Russia o in Bielorussia nel 2022 e il Comitato esecutivo sostiene il trasferimento di eventi di formazione e istruzione in Russia. Rimaniamo in contatto con tutte le nostre autorità nazionali membri per offrire il nostro supporto in questo momento incredibilmente difficile.

AMERICA’S CUP

Quando arriva i tempi sono stretti, i team dell’America’s Cup si affidano agli aerei cargo Antonov di fabbricazione ucraina per spostare rapidamente le loro barche in tutto il mondo. Ma per la 37a America’s Cup, ora c’è un aereo in meno da usare. Il conflitto in Ucraina ha distrutto l’aereo più grande del mondo, l’aereo cargo Antonov-225, perché le forze russe hanno attaccato un aeroporto a Gostomel, vicino a Kiev. L’aereo, noto come Mriya, era in fase di manutenzione ordinaria, poiché uno dei motori è stato smontato per riparazioni. Il ripristino dell’aereo richiederà più di cinque anni a un costo di oltre 3 miliardi di dollari dopo l’attacco. Il velivolo a sei motori è lungo 84 metri e ha un’apertura alare di circa 88 metri. Ha volato per la prima volta nel dicembre 1988 e detiene record per il trasporto del più grande carico commerciale.

CANTIERISTICA

A Trieste invece è stato bloccato il super yacht a vela A. Infatti in fretta e furia si stanno completando le lavorazioni manutentive in corso, per lasciare gli ormeggi al più presto. È questo l’ordine che il magnate russo Andrey Melnichenko ha dato al comandante del mega panfilo Sailing Yacht “A”, sistemato da metà gennaio all’Arsenale triestino, dove Fincantieri si sta occupando della sua manutenzione.

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