La vela italiana, un volano di turismo sostenibile e orgoglio nazionale: le parole della Ministra Santanché
Durante la presentazione dei dati della Federazione Italiana Vela, la Ministra del Turismo Daniela Santanché ha tenuto un discorso appassionato e denso di riflessioni sul ruolo centrale che la vela riveste all’interno del turismo italiano, tanto sotto il profilo economico quanto in termini di identità culturale e sostenibilità. La presenza di importanti figure istituzionali, tra cui il Presidente della Federazione Italiana Vela Francesco Ettorre e il Presidente del CONI Giovanni Malagò, ha reso l’appuntamento un’occasione di confronto e valorizzazione dell’intero comparto, sempre più riconosciuto come una delle eccellenze del nostro Paese.

Un’Italia da riscoprire attraverso il mare
La Ministra ha esordito ringraziando i presenti e ribadendo la propria vicinanza al mondo della vela, riconoscendo il lavoro svolto dalla Federazione come un esempio virtuoso di collaborazione tra sport e istituzioni. “Troppo spesso guardiamo all’estero con un senso di inferiorità, come se altrove ci fosse sempre qualcosa di meglio. E invece siamo noi a dover riscoprire l’orgoglio di essere italiani: abbiamo 8.000 km di costa, paesaggi straordinari e un patrimonio naturale che rende la vela non solo uno sport, ma un’esperienza di bellezza e avventura senza paragoni”, ha affermato.
Un messaggio chiaro, che richiama all’esigenza di valorizzare pienamente il potenziale di un Paese che ha nel mare una delle sue ricchezze più profonde. La vela, in questo contesto, diventa uno strumento potente di promozione del territorio e di educazione al rispetto per l’ambiente.

Numeri in crescita e impatto economico rilevante
I numeri parlano chiaro: nel 2024, l’indotto legato al turismo nautico ha registrato una crescita significativa, con un aumento del 329% rispetto all’anno precedente. Un dato che conferma l’appeal crescente della vela, non solo tra gli sportivi, ma anche tra i viaggiatori alla ricerca di esperienze autentiche, eleganti e sostenibili.
“Il turismo sportivo – ha sottolineato la Ministra – rappresenta una parte sempre più importante dell’economia turistica nazionale. E tra le discipline che contribuiscono maggiormente a questo fenomeno c’è proprio la vela, capace di generare valore per il territorio e occasioni di lavoro, formazione e crescita per i più giovani.”
Con oltre 153.000 tesserati, la vela è oggi uno dei settori sportivi più vivi e dinamici del Paese, in grado di attrarre nuove generazioni e offrire percorsi professionali legati all’insegnamento, all’organizzazione di eventi e all’ospitalità marinaresca.

Un modello di sostenibilità integrata
Il discorso della Ministra si è soffermato a lungo anche sul tema della sostenibilità, sottolineando come troppo spesso se ne parli in modo riduttivo, riferendosi solo all’ambiente. “La sostenibilità non è solo ambientale: deve essere anche sociale ed economica. Non possiamo pensare di proteggere l’ambiente se prima non creiamo comunità forti, coese, che abbiano un futuro nei loro territori”, ha spiegato.
In quest’ottica, le oltre 4.000 manifestazioni veliche organizzate ogni anno su scala nazionale non sono solo eventi sportivi, ma veri e propri motori di sviluppo locale, in grado di attivare filiere virtuose e valorizzare porti, borghi costieri, imprese turistiche e artigianali. Un effetto a catena che coinvolge l’intero tessuto produttivo.
Secondo la Ministra, la vela può essere considerata uno degli sport più sostenibili anche dal punto di vista filosofico, perché insegna la relazione tra uomo e natura, il rispetto per il vento, il mare e i suoi tempi. “Non credo esista uno sport più ‘green’ della vela. È un esempio perfetto di armonia tra attività fisica, natura e cultura del mare”, ha dichiarato.



