L’influenza delle elezioni di metà mandato americane sul mercato finanziario . È passato un po’ di tempo da quando il mercato è stato influenzato dalla guerra commerciale tra USA e Cina. Il trading finanziario è tornato sotto i riflettori alla fine della settimana scorsa, quando il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è tornato a fare chiarezza sull’argomento. Dopo aver telefonato alla sua controparte cinese, Trump ha dato vita ad un rimbalzo immediato sul mercato, poiché si è subito pensato che i due leader di stato, stessero tracciando le basi per un nuovo accordo internazionale. Si è detto, che Trump avesse ordinato al proprio gabinetto, di mettere in piedi una bozza dell’accordo, che poi a fine mese sarebbe stato presentato al G20, al presidente cinese. Tuttavia, l’entusiasmo del presidente americano, non è stato seguito da quello di Larry Kudlow (Chief Economic Advisor), che ha affermato di non aver ricevuto da nessuno l’incarico di sottoscrivere una bozza di accordo (fonte CNBC) e che rispetto ai mesi precedenti, è anche meno ottimista in vista dell’incontro tra i grandi del mondo a fine mese. Ancora una volta quindi, è dovuto intervenire il presidente Trump in prima persona, per ribadire che i progressi invece con la sua controparte cinese, erano reali. Tutte queste dichiarazioni e smentite, hanno portato sul mercato una certa turbolenza.
Gli accordi tra USA e Cina, restano un tema critico per l’economia globale e la circolazione di capitali in tutto il mondo. Inoltre, gioca anche un ruolo cruciale nella posizione del dollaro nel sistema finanziario. Detto questo, l’incertezza continuerà a influenzare i mercati anche nelle prossime settimane, attirando sempre più scetticismo e paura. Un fattore ancora più importante che però può influenzare i mercati finanziari, sono le elezioni di metà mandato negli Stati Uniti d’America. Se si desidera sapere quanto queste possano influire sul mercato, scopri come investire dando un’occhiata agli indici azionari statunitensi subito dopo le elezioni presidenziali avvenute nel novembre del 2016. Sia chiaro, ai mercati non interessa la politica statunitense, ma piuttosto la sua incertezza, che può influire sull’attività economica, sul debito e sul commercio globale. La guerra commerciale intrapresa dagli USA contro la Cina, è solo un sottoprodotto dei cambiamenti repentini e improvvisi della politica statunitense, che ha ripercussioni anche sui mercati locali, oltre che globali.
Cosa potrebbe accadere dopo le elezioni? Considerando che attualmente in USA, sia il potere esecutivo che legislativo è in mano ad un unico partito, l’entrata nel congresso anche dei democratici, potrebbe portare sui mercati una maggiore incertezza. Inoltre, questi effetti, cominceranno a vedersi subito dopo i primi sondaggi. Due anni fa, l’elezione del candidato presidenziale che correva su una base netta del cambiamento, ha stimolato una tendenza cosiddetta “toro”, già matura nella sua prossima fase rialzista. Anche se tutti questi fattori possono influenzare il mercato Forex, non bisogna però dimenticare la tendenza rialzista degli ultimi dieci anni.
Ci sono diversi fattori che nelle prossime settimane, possono influenzare i mercati: Il primo e più importante, è l’annuncio del Federal Open Market Committee (FOMC). Qui, l’autorità di politica americana dovrebbe sancire una leggera pausa, dopo il picco toccato nel mese di settembre.
E in tutto questo la nautica? COsa accadrà ad uno dei mercati più importanti per il Made in Italy?
Le principali destinazioni dell’export italiano nel settore della cantieristica nautica
L’analisi delle principali destinazioni dell’export italiano nel settore della produzione cantieristica nautica è condotta sulla base dei dati Istat, con riferimento al solo codice Ateco 3012 “imbarcazioni da diporto e sportive”. Il codice Ateco 3011 “navi e strutture galleggianti” non viene, infatti, considerato poiché fa prevalentemente riferimento alla cantieristica commerciale e mercantile. Le esportazioni complessive di “imbarcazioni da diporto e sportive” nel 2017, in base ai dati provvisori ISTAT, sono state pari a 1,66 miliardi di euro, sostanzialmente in linea con il dato del 2016.
I Paesi extra europei si confermano la principale destinazione delle vendite italiane oltreconfine: l’export diretto sui mercati extra Ue-28 è stato pari a 1,05 miliardi di euro, corrispondente al 63,2% dell’export mondiale del settore (61,9% nel 2016), mentre quello diretto nei Paesi dell’Ue-28 ammonta a 610,8 milioni di euro, pari al 36,8% (38,1% nel 2016).
La tabella riassume i 15 principali Paesi di destinazione dell’export italiano di “Imbarcazioni da diporto e sportive” nel 2017: con 1,35 miliardi di euro, essi assorbono nel complesso l’81,6% delle esportazioni nazionali del settore. Di questi 15 Paesi, 9 sono extra Ue, con un valore di export complessivo pari a 836,6 milioni di euro (51,3% dell’export italiano del comparto); essi sono, nell’ordine: gli Stati Uniti (298,6 milioni di euro); le Isole Cayman (176,6 milioni di euro); le Isole Vergini Britanniche (127,7 milioni); la Turchia (70,7 milioni); Hong Kong (54,8 milioni); le Isole Marshall (30,7 milioni); il Giappone (26,6 milioni), la Giamaica (25,6 milioni) e Singapore (25,3 milioni).