Coppa America, stop di Gizzi, bocciato il progetto lungomare. Lo Soprintendenza: “Carente e incompleto, tutto da rifare”. “SONO perplesso, se il progetto resta uguale, vuol dire che non daremo una risposta positiva”. Il soprintendente ai Beni architettonici Stefano Gizzi frena su Coppa America e impone l’ennesimo stop. Dopo il flop di Bagnoli, a meno di tre mesi dall’inizio delle regate internazionali, semaforo rosso anche per via Caracciolo. Gizzi ha appena esaminato il progetto definitivo, preparato dal Provveditorato alle opere pubbliche (su indicazioni dei tecnici americani) e non nasconde le sue perplessità.
“Il progetto è carente, è stato redatto in maniera affrettata – spiega – è incompleto, mancano i grafici, non ci sono i disegni che mostrano dove saranno sistemate le passerelle, ci sono solo schizzi e qualche retino. Non è stato definito nulla. Non è quello che avevamo concordato”. È proprio sul nodo più problematico, quello delle scogliere che la soprintendenza boccia il piano. “Si prevedono scogliere alte ben tre metri, occludono completamente la visuale dei monumenti per 170 metri. Chiudere del tutto quella parte è impensabile”.
Sarebbe così eluso il vincolo di “rispetto” che vige dal 2005 lungo tutta via Caracciolo e fino a Mergellina. Esattamente quello che la soprintendenza aveva paventato nei giorni scorsi. Una valutazione che però mette a rischio, ancora una volta, le regate. La soprintendenza sarebbe pronta a dire no a un evento così atteso? “Non possiamo pensare di dare il via libera a queste condizioni – conclude – Vorrà dire, che, in mancanza di modifiche, la Coppa America la faranno da qualche altra parte, magari anche ad una chiatta attraccata in alto mare. Se non cambierà nulla, bisognerà trovare un altro luogo”.
Il bando del progetto è partito con una tabella di marcia serratissima. Il 4 febbraio la presentazione delle offerte, il 6 l’aggiudicazione, 45 giorni per terminare i lavori, il 25 marzo la consegna agli americani, 4 milioni di euro mandati a finanziamento. Ma è proprio l’allungamento della “mantellata” di scogli a far discutere. Prevede innanzitutto una rivoluzione nella viabilità: servono 50 mila tonnellate di massi per realizzare il prolungamento e quindi 4.500 camion che ogni giorno dovranno scaricare su via Caracciolo all’altezza della rotonda Diaz (è già allo studio un percorso dedicato). In alternativa, i lavori si potranno fare via mare se le condizioni del tempo lo consentiranno.
All’interno della scogliera ci saranno pontili galleggianti, necessari ai catamarani, in caso di mare grosso. Le barche del valore di 3-4 milioni ciascuno, devono essere tirate a terra e avere a disposizione un’area di rifugio creata proprio dalla scogliera. Da qui due gru, posizionate su via Caracciolo, le sistemeranno negli hangar. Il progetto è stato messo a bando dal Provveditorato senza autorizzazioni per questioni di urgenza. Ma all’interno è stato inserita una clausola che prevede, in assenza di pareri favorevoli, la mancata apertura della gara e la restituzione delle buste alle imprese.
Previsto per lunedì un vertice tra soprintendenze (archeologica e architettonica) e direzione regionale. In settimana, invece, è attesa la conferenza dei servizi convocata dal Comune.
Fonte Repubblica