Oceano

Match race al vertice fra Telefonica e Groupama 4, praticamente attaccati nel vento debole

La flotta della Volvo Ocean Race è ormai nella parte centrale dello stretto di Malacca, mancano circa 200 miglia a Singapore, il waypoint che segna l’uscita dal pericoloso e imprevedibile canale. Match race al vertice fra Telefonica e Groupama 4, praticamente attaccati nel vento debole. Del terzetto di testa fa parte anche PUMA, mentre CAMPER e Abu Dhabi stanotte potranno verificare se la loro opzione “Malese” darà buoni frutti. A bordo dell barca degli emirati anche un clandestino molto particolare. I battistrada potrebbero aver messo sul tavolo la carta decisiva? Difficile a dirsi, data la complessità della navigazione nello stretto di Malacca e l’imprevedibilità delle condizioni meteo. Il canale ha tenuto fede alla sua cattiva fama, mettendo sulla via della flotta diversi ostacoli e trabocchetti. Quando la regata entra nella seconda settimana, il terzetto di testa naviga compatto a meno di quattro miglia di distanza nei pressi dell’imboccatura del fiume Slungai Langat, a sud ovest di Kuala Lumpur, mentre, durante la notte CAMPER ha optato per una scelta che lo ha momentaneamente staccato. Ad un certo punto Team Telefónica, PUMA Ocean Racing powered by BERG e Groupama sailing team si sono trovati a soli 300 metri, impegnati in una battaglia senza quartiere per prendere la leadership della terza tappa della Volvo Ocean Race, da Abu Dhabi a Sanya.

Al consueto rilevamento delle ore 13 GMT (le 14 in Italia) gli spagnoli guidati da Iker Martinez avevano un vantaggio davvero esiguo, un solo miglio sui francesi di Groupama 4, impegnati in un vero e proprio match race in un vento debole, di poco superiore ai sette nodi. Più indietro, altri due Volvo Open 70, CAMPER with Emirates Team New Zealand e Abu Dhabi Ocean Racing sono ingaggiati in una lotta serrata vicino alla costa malese, una scelta che ha fatto perdere contatto ai primi e riguadagnare miglia preziose ai secondi, molto più distanti ieri. Il duo, tuttavia oggi può contare su una brezza più fresca e su velocità superiori a quelle dei leader. “La prossima notte sarà molto importante per noi” ha dettoli timoniere di CAMPER Rob Salthouse. “Rimarremo in questo vento per altre due o tre ore prima che si esaurisca e poi speriamo di entrare nella brezza da terra. Quelli davanti in questo momento sono più lenti e stanno cercando di avvicinarsi alla costa dove noi ci troviamo già. Abbiamo la chance di riguadagnare altre miglia stasera e domani. La strada è ancora lunga.”

Il navigatore di Groupama 4 Jean-Luc Nelias ha dichiarato che malgrado un margine di una ventina di miglia dei tre team in testa, la lotta per uscire primi dallo stretto non è certo finita. “Questa mattina PUMA e noi siamo tornati sotto a Telefónica, adesso è una battaglia a tre, ma l’ultimo rilevamento mostra che CAMPER e Abu Dhabi Ocean Racing stanno camminando veloci e stanno rientrando. Penso ci sarà una compressione della flotta prima della fine dello stretto.” Il prodiere di PUMA Casey Smith ha sottolineato come un margine tanto esiguo comporti una pressione ancora maggiore per i trio. “La situazione è molto variabile, le cose cambiano di ora in ora, quindi cerchiamo di stare con il gruppo di testa e di non fare nulla di sciocco che ci possa far perdere terreno. E’ un momento critico, cerchiamo di regatare con quello che c’è, e rimanere vicini a Telefónica e Groupama. Speriamo che sia una bella lotta fino al traguardo in Cina.” Tutte e sei le barche, comunque, sono state impegnate anche a evitare navi mercantili, piccoli pescherecci privi di luci e moltissimo materiale galleggiante. “Adesso va meglio, ma un po’ di tempo fa siamo entrati in un basso fondale dove c’erano grossi tronchi lunghi cinque/sei metri. Se se ne colpisce uno, di certo potrebbe far saltare il timone.”

Anche il navigatore di CAMPER Will Oxley ha confermato la situazione complessa: “Il radar ci dà in continuazione quaranta o cinquanta segnali, la maggior parte sono pescherecci senza luci di via con le reti attaccate. Non la definirei una navigazione tranquilla.” L’opzione di Abu Dhabi Ocean Racing  di portarsi sotto la costa malese, ha fatto perdere allo scafo nero nelle ultime ore della strada ma ha anche fatto registrare la presenza a bordo di un passeggero clandestino, e piuttosto originale. Alla randa di Azzam, infatti si è agganciato un pipistrello, che è rimasto sulla vela per oltre sei ore. “Si è unito a noi questa mattina, credo che sia stato spinto al largo dal vento” ha raccontato lo skipper Ian Walker dopo che la sua barca si era trasformata in una sorta di Batmobile nautica. “Si è attaccato alla randa ed è persino sopravvissuto a qualche virata. Si è addormentato su uno dei rinforzi delle mani di terzaroli. Credo che gli piacciano le nostre vele nere e il falcone di Azzam. Stasera proveremo a riportarlo verso terra.”


Staccati dal gruppo di oltre 114 miglia i cinesi di Team Sanya cercano un possibile rientro sugli avversari navigando al centro del canale e oggi fanno registrare la velocità migliore del lotto con 12,5 nodi, ossia circa tre nodi in più dei primi due. Alla flotta rimangono circa altre 300 miglia prima del prossimo waypoint di Singapore, che segnerà l’uscita dal canale e l’inizo della risalita nel mar cinese meridionale, con il tratto finale verso Sanya. Fino a questo momento le previsioni parlano di un possibile arrivo il 5 febbraio.

La classifica provvisoria odierna, al rilevamento delle ore 13 GMT vede sempre Team Telefónica in testa anche se tallonata da vicino dai francesi di Groupama 4 a un miglio esatto e da  PUMA Ocean Racing powered by BERG a 3,8. CAMPER with Emirates Team New Zealand naviga in quarta posizione a 19,7 e a contatto con Abu Dhabi Ocean Racing che si trova a 20,4 miglia, mentre in sesta posizione resta Team Sanya il cui distacco è di 114,3 miglia. La velocità del duo di testa è inferiore ai 10 nodi, ancor più lento PUMA con soli 7,7 migliori invece quelle degli inseguitori, che vanno dagli 11 ai 12 nodi e mezzo.

 

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