Oceano

Marco Nannini merita una VOR

Forse qualcuno ricorderà che lo scorso anno la famosa regata francese oceanica, la Route du Rhum, è diventata famosa anche in Italia grazie a due ragazzi che l’hanno resa epica. Da un lato Andrea Mura che con il suo Vento di Sardegna ha dominato una classe poco numerosa e dall’altro Marco Nannini che con il suo Class40 di prima generazione non ha dominato la classe composta da oltre 50 barche, ma ha raccontato più di ogni altro le epiche avventure in Atlantico con una puntualità degna di una diretta tv. Oggi Marco sta raccontando a tutti gli amanti di vela e soprattutto di vela oceanica, quelli per intendersi cresciuti leggendo i libri di Bertrand Moitessier, la sua avventura negli oceani del mondo; infatti sta partecipando alla Global Ocean Race lottando con i denti più che mai, quasi più con le problematiche economiche che con i mari, ma lottando sempre per completare la sua avventura. Oggi Marco, sentito dalla redazione di SailBiz al telefono da Wellington ci ha dato la bella notizia che la sua Global Ocean Race continuerà. Infatti Hugo Ramon ha confermato la sua partecipazione per la terza tappa quella che da Wellington porta a Punta dell’Este (passando per Capo Horn), mentre per le ultime due tappe a bordo con lui ci sarà un minnista italiano: Sergio Frattaruolo. La scorsa estate SailBiz è stato media partner di questo eroico navigatore in occasione dello sfortunato Fastnet e siamo convinti che per la sua caparbietà, capacità di comunicare ed esperienza, Marco meriterebbe un posto a bordo di un team di Volvo Ocean Race, perchè no proprio del VOR70 di Giovanni Soldini. E quindi nel lasciarvi alla lettura dell’ultimo post di Marco invitiamo tutti i lettori a votarlo come velista dell’anno sul sito del Giornale della Vela.

Vi scrivo da Wellington dove procedono i preparativi per la terza e piu’ temuta delle tappe della Global Ocean Race che ci vedra’ affrontarel’Everest indiscusso della vela d’altura con il passaggio del mitico Capo Horn.

Nelle scorse due settimane ho avuto modo di recuperare le energie dopo la dura tappa da Cape Town a Wellington, procedono i lavori per rimediare ai danni fatti durante le tempeste dell’Oceano Indiano anche se un po’ a rilento visto che il container della regata che ci segue con tutti i ricambi ed attrezzi non e’ ancora franco dalle stringenti ispezioni di dogana.

Ne ho approfittato dunque per andare via due giorni fuori citta’ e ammirare i paesaggi spettacolari di questo paese che con soli quattro milioni e mezzo di abitanti regala ancora angoli di natura incontaminata.

In questi giorni in Italia il Giornale della Vela sta tenendo l’annuale voto online per determinare il velista dell’anno, al momento sono in seconda posizione ma se credete che mi meriti il vostro supporto potete aiutarmi a tentare di scalare la vetta di questa classifica virtuale votandomi a questo link:

 http://www.giornaledellavela.com/content/html/index.php?page=nodeDetail&idRecord=15185

Vi ricordo che la partenza della terza tappa e’ fissata per il 29 Gennaio, 6500 miglia da Wellington a Punta del Este in Uruguay passando dal temuto Capo Horn!

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