Una barca di nuova concezione, fatta in fibra di basalto e quindi dello stesso materiale delle pietre vulcaniche che, proprio grazie alle loro straordinarie proprieta’, le attribuiscono una resistenza meccanica eccezionale, oltre che proprieta’ ignifughe che la rendono quasi inattaccabile dagli incendi. A realizzarla sono alcune piccole e medie imprese nautiche della provincia di Livorno, che si sono messe insieme per mettere a punto il progetto grazie al sostegno tecnologico del Polo Magona e al contributo della Regione Toscana, che l’ha finanziato con il Fondo europeo di sviluppo regionale.
Firenze, 16 dic. – (Adnkronos) – ”Il varo di questo straordinario prototipo – ha detto l’assessore regionale alle attivita’ produttive Gianfranco Simoncini intervenendo alla manifestazione oggi a Rosignano Solvay – e’ un fatto davvero significativo, perche’ testimonia della capacita’ di innovazione delle pmi toscane e, in particolare, di quelle della nautica. Si tratta di un settore che la Regione ha scelto di sostenere in maniera prioritaria e che mai come in questa fase deve essere messo in condizioni di riposizionarsi per diventare piu’ competitivo sui mercati. L’innovazione e la ricerca sono gli strumenti piu’ importanti per realizzare questo obiettivo che consideriamo un passaggio obbligato per il rilancio dello sviluppo”. L’assessore Simoncini ha ricordato come il progetto New Basalt Boat nasca dalla collaborazione fra mondo imprenditoriale e ricerca, un connubio facilitato dal Polo Tecnologico Magona che ha messo a disposizione i suoi studi sulle fibre di basalto, portate avanti per un decennio insieme all’Universita’ di Pisa, dipartimento di chimica e scienza dei materiali.
Il Polo sostiene l’alleanza strategica fra piccole e medie imprese artigiane, che sopperiscono alle piccole dimensioni aggregandosi in un’associazione temporanea d’impresa. E’ questa che presenta il progetto in occasione del bando unico per ricerca e sviluppo finanziato dalla Regione con i fondi Fesr per circa 730 mila euro, a fronte di un investimento complessivo di oltre 1 milione.
In più di un’occasione come SailBiz abbiamo sottolineato che la piccola imprenditoria italiana debba affrontare grandi sfide internazionali e per vincerle sia fondamentale l’aggregazione perché le dimensioni delle nostre aziende sono troppo piccole. La via di uscita è l’aggregazione e la creazione di consorzi che abbiano obiettivi comuni. Per questo motivo celebriamo con grande onore il successo dell’ATI toscano perché sul valore della ricerca italiana nessuno può mettere bocca e questo brevetto darà grande lustro al settore.