I creditori di Ferretti stanno valutando una ristrutturazione del debito del produttore di yacht, che rischia di restare a corto di liquidità e potrebbe rompere i covenant su prestiti per 600 milioni di euro. E’ quanto riferiscono alcune fonti bancarie. I creditori stanno lavorando con gli advisor di Ferretti, Rothschild ed Ernst & Young, per stabilire quanta liquidità deve essere iniettata nelle casse del gruppo ed eventuali svalutazioni sui loan esistenti, spiegano le fonti.
Secondo Thomson Reuters LPC, i senior loan di Ferretti sul mercato secondario quotano al 30% del valore nominale. La proposta della società cinese Shandong Heavy Industry Group di iniettare nuova liquidità in cambio di una quota di Ferretti compresa fra il 36% e il 42% è stata respinta dai creditori, che controllano il cantiere dopo la ristrutturazione del 2009.
Secondo Il Sole 24 Ore, il gruppo cinese ha avanzato una nuova proposta, mettendo sul piatto 300-350 milioni di euro. I creditori, però, secondo le fonti, potrebbero preferire iniettare nuova liquidità e mantenere il controllo. Tra i creditori di Ferretti c’è l’operatore di private equity Oaktree Capital Management, specializzato in operazioni distressed. Oaktree controlla un altro produttore di yacht, il tedesco Bavaria Yachtbau, acquisito nell’ottobre 2009, insieme ad Anchorage Advisors, con un’operazione di swap fra debito ed equity. Ferretti non ha voluto commentare le indiscrezioni.
La società italiana aveva fatto default nel gennaio 2009, dopo essere stata oggetto di un’operazione di Lbo molto aggressiva da parte di Candover Partners. Nell’aprile 2009, i creditori di Ferretti avevano accettato una svalutazione di loan per 560 milioni in cambio del 53% del capitale. Mediobanca aveva ottenuto una partecipazione dell’8,5% in cambio di nuova finanza per 15 milioni. Il resto del capitale fa capo al management, guidato da Norberto Ferretti, che all’epoca iniettò 70 milioni di equity.
Fonte: Thomson Reuters 2011