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Non doveva capitare, ma è capitato

 È successo quello che nessuno si augurava, ma tutti temevano potesse accadere, non doveva capitare ma è capitato: incidente mortale alla Coppa America. Andrew Simpson, 36 anni, inglese, detto «Bart», due medaglie all’Olimpiade (oro nella star a Pechino 2008 e argento a Londra 2012), una moglie e un figlio piccolo, direttore sportivo del catamarano Artemis Racing battente bandiera svedese (uno dei tre che a luglio si contenderanno la Louis Vuitton Cup e il diritto di sfidare Oracle per la vecchia brocca d’argento in settembre), è deceduto in seguito a un incidente nella baia di San Francisco, quando Artemis si è ribaltato, imprigionando Simpson sott’acqua. La Coppa America, la nuova coppa con i mostruosi Ac72 voluta da Larry Ellison e Russell Coutts, il gatto e la volpe di Oracle che dopo una lunghissima battaglia legale avevano strappato il trofeo nel 2010 a Alinghi, comincia sotto i peggiori auspici.

LA TRAGEDIA – Artemis giovedì era in pieno allenamento nella baia, in vista delle regate della prossima estate, quando tra le 12.30 e le 13 ora della California (le 21.30-22 in Italia), all’altezza di Treasure Island e dell’Oakland Bay Bridge, il catamarano ha scuffiato, intrappolando sotto lo scafo Simpson. Scattati immediatamente i soccorsi (sul gommone d’appoggio la pericolosità delle nuove barche impone la presenza di un dottore), l’inglese è stato liberato dopo 10-15 minuti, quando ormai era troppo tardi. A terra i tentativi di rianimazione con massaggio cardiaco sono continuati, ma per Simpson, ormai in arresto cardiaco, non c’era più nulla da fare.

LE CONDOGLIANZE DI CAYARD — Quasi immediate, sul sito ufficiale di Artemis, le condoglianze di Paul Cayard, il responsabile del consorzio: “Siamo tutti sotto shock, la barca è distrutta, ma non è questo il nostro primo pensiero perché ora siamo tutti concentrati solo sull’aspetto umano. Io e tutto l’equipaggio siamo devastati e siamo vicini alla moglie e ai figli di Simpson: a loro le nostre sentite condoglianze”.

Adesso ci saranno mille polemiche, mille parole dette e non dette, chi dirà “l’avevo detto”, altri “si poteva evitare” etc, il fatto è che un velista ha perso la vita, il resto non conta.

 

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