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North Sails presenta la 3Di

Il North Sails Sales Meeting 2013, svoltosi a Sestri Levante verso la metà di febbraio, è stata consueta occasione di incontro per i tecnici e i consulenti North di tutta Italia. Non poteva certo mancare Gigio Russo che, a margine del meeting, è entrato nel dettaglio della tecnologia 3Di, premettendo che “…senza l’uso della mani e di un disegno è difficile spiegare come nasce una vela in 3Di, comunque ci proviamo”. “Il 3Di si fonda su un concetto basilare della meccanica – spiega Gigio Russo – un elemento che viene sottoposto a un allungamento in una determinata direzione si comprime in senso ortogonale a quello della trazione”.

“Il 3Di si presenta in nastri alti tra i dieci e i venti centimetri, realizzati sfibrando e stendendo i sottilissimi filamenti impiegati nelle vele in 3DL. Impregnati di colla e protetti da un supporto di carta, vengono posizionati nello stampo tridimensionale dove, tramite una lavorazione sottovuoto a caldo, prendono la forma desiderata”.

“I nastri vengono disposti tanto in direzione degli sforzi, quanto in senso ortogonale al carico: ciò crea una contrapposizione alla deformazione e la conseguenza è la nascita di una struttura quasi monolitica”.

“La differenza rispetto al 3DL è sostanziale. Il 3DL nasce su una struttura supportata da un film in mylar realizzata da una rete ottenuta incrociando e incollando i fili. Il 3Di non necessità della membrana in mylar che, a questo punto, è un elemento inutile: il peso così risparmiato è trasformato in fibra che, incollate in direzioni particolari, generano una struttura quasi indeformabile”.

“Ciò rende le vele in 3Di forse un pelo più difficile da regolare, ma non va dimenticato che si parte da una forma ottimale rispetto a quella del 3DL” “Insomma – conclude Gigio Russo – arma e vai e tendenzialmente vai anche veloce”.

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