Entrati nelle calme in seconda posizione, gli americani di PUMA Ocean Racing powered by BERG sono scesi oggi in quarta, mentre Abu Dhabi Ocean Racing rimane quinto, pur essendosi molto riavvicinato agli statunitensi. Ken Read ha ammesso che il secondo passaggio dei Doldrum è stato un altro momento di grande frustrazione, ma di essere ancora speranzoso che le carte possano girare in suo favore. “Nessuno ha mai detto che questo è uno sport facile, ma caspita, non credo che debba essere così duro! Quando saremo usciti da questa cosa, essere a ovest sarà positivo, ma il problema è che gli altri stanno uscendo meglio di noi. Un vantaggio a ovest non significa nulla, se non puoi mettere fuori il naso per primo. C’è molta incertezza e stranezze per le prossime ore e c’è ancora molta strada da fare, spero che la ruota della fortuna cominci a girare.” A bordo di Team Telefónica il Media Crew Member Diego Fructuoso ha detto che il caldo estremo e la pressione agonistica stanno facendo dimenticare persino il Natale. “Non abbiamo nulla di speciale in programma per oggi. Meglio non pensarci, perché ci deprimeremmo. Continuiamo a lavorare il meglio possibile, mangeremo un po’ di pasta che è la cosa migliore che abbiamo a bordo insieme a quasi 2.000 cioccolatini, che ci sono stati dati come regalo. Se potremo cercheremo di chiamare casa per mandare un bacio alle nostre famiglie.”
Un frustrato Ian Walker, skipper di Abu Dhabi che si trova in quinta posizione, ha dichiarato che credeva di essere fuori dal peggio, ma che poi la barca è stata risucchiata nella bonaccia. “Stamattina pensavamo di esserne fuori, ma siamo rientrati nella calma. Abbiamo circa tre nodi di vento e avanziamo a malapena in un caldo soffocante. Eravamo riusciti ad arrivare sotto a PUMA, a cinque miglia dalla loro poppa, ma poi ci siamo piantati sotto una nuvola senza vento per ore e loro si sono riallungati. Non perdiamo la speranza, ma in questa situazione sarà difficile ribaltare le cose. Meno male che domani avremo un pranzo di Natale liofilizzato…”
Chris Nicholson su CAMPER, si è detto certo che l’intensità agonistica non diminuirà finche le barche non avranno tagliato la linea del traguardo nel porto sicuro. “Siamo appena entrati in un vento da ovest, quindi non ci resta che aspettare le prossime posizioni per vedere se ci sono anche gli altri. Groupama potrebbe avere un vantaggio su di noi, nel senso che potrebbero essere più veloci e quindi dobbiamo fare attenzione. E dobbiamo anche tenere d’occhio Telefónica. I giochi sono ancora molto aperti.”
Intanto nella località segreta verso cui stanno facendo rotta i cinque team, fervono i lavori dei tecnici e degli organizzatori per preparare l’imbarco degli scafi sulla nave che li condurrà verso gli Emirati Arabi. Benché avversari sull’acqua, a terra è un vero lavoro di squadra, improntato alla massima collaborazione, quello che stanno svolgendo gli shore team per montare le strutture. Gli invasi, su cui saranno posizionate le barche per essere caricate sulla nave. A turno, tutti e cinque i gruppi hanno lavorato per montare i pezzi.
“I team sanno che questa situazione è comune a tutti” ha detto il direttore di regata Jack Lloyd, che ha supervisionato le operazioni. “In questa fase della regata tutti sono consci del fatto che non possono essere entità distinte e stanno lavorando davvero bene insieme per preparare le cose prima dell’arrivo degli equipaggi.” Mentre i velisti si stanno dando battaglia in mare, infatti, la sola competizione degli shore team a terra è quella contro il tempo e la sfida logistica di caricare le barche in sicurezza sulla nave. “Non è mai successo prima di dover caricare un Volvo Open 70 armato con albero e sartiame su una nave” ha sottolineato Lloyd. “E’ una grande sfida e ci potrebbero essere notevoli problemi. Un’oda o un colpo di vento potrebbero fare muovere gli scafi nel momento del carico, potrebbero essere danneggiati nello spazio di un minuto.”
Il direttore di regata e i suoi collaboratori hanno anche preso visione del luogo esatto dove posizionare la linea del traguardo della prima tranche della tappa, come pure la grande chiatta che sarà utilizzata per mettere gli invasi prima che vengano imbarcati sulla nave. L’operazione sarà condotta in collaborazione con gli esperti di di DHL, che è il partner per la logistica della Volvo Ocean Race. Ora gli organizzatori si augurano, come regalo di Natale, che la flotta possa godere di vento sufficientemente sostenuto per raggiungere quanto prima la località segreta, ma non troppo forte per mettere a rischio la delicata operazione.
Secondo il rilevamento delle 14 di oggi, CAMPER with Emirates Team New Zealand guida con un vantaggio di quasi 24 miglia su Telefónica, Groupama 4 è terzo a oltre 111 miglia, seguito da PUMA e Abu Dhabi, rispettivamente a 151,5 e 195,4 miglia. Ancora una volta sono i due battistrada a far rilevare le migliori velocità, 17,8 e 15,1 nodi rispettivamente, mentre Abu Dhabi non è ancora riuscito a prendere un buon passo e avanza a poco più di cinque nodi.
** I cinque equipaggi ancora in gara, stanno navigando nella zona “Stealth” e le loro posizioni esatte rimarranno segrete fino a che non raggiungeranno il porto di ripartenza, per la seconda parte della tappa da Città del capo a Abu Dhabi. Sulla cartografia elettronica ufficiale non sono più visualizzate le posizioni, le rotte individuali sono distorte e le condizioni meteo sono disabilitate, ma sono comunque forniti i dati sulla classifica e sulla distanza fra i vari concorrenti.