Oceano

Passo passo verso la vetta, Nannini ci crede

Gli utlimi due giorni sono stati tutt’altro che facili, man mano che ci avvicinavamo alla piattaforma continentale al largo di Cabo Frio vicino a Rio de Janeiro la corrente Brasiliana che spazza da nord a sud si e’ intensificata, sollevata dalle profondita’ del mare in prossimita’ del gradino che porta i fondali da migliaia di metri e meno di cento nello spazio di poche miglia. La corrente arriva a quasi due nodi e con una previsione di bonaccette e venti leggeri il problema non era da poco. Ci si e’ presentata dunque una difficile scelta da fare, buttarsi sottocosta in acque basse dove la corrente si attenua o all’opposto andare al largo dove i fondali tornano ad essere di migliaia di metri e la corrente appena si sente. Abbiamo optato per questa seconda scelta con un bordo a perdere di mezza giornata, un investimento per il futuro che nel frattempo ci ha pero’ visto passare da secondi a terzi con il team sudafricano che macinava miglia fino a mettere la barca quasi in spiaggia per ripararsi dalla corrente. La nostra scelta era complicata anche dalla presenza di dozzine di piattaforme petrolifere al largo del Brasile ed in particolare una zona dove sono cosi’ vicine fra loro che avventurarsi con bonaccia e corrente poteva diventare rischioso, infatti e’ interdetta la navigazione a meno di mezzo kilometro da ognuna di esse e fare lo slalom in pochi nodi di vento sarebbe stato impossibile.
Ieri quando il vento e’ calato fino a pochi nodi abbiamo lottato per ogni centimetro, sembrava di essere gia’ arrivati al pot au noir, la zona di convergenza intertropicale caratterizzata da condizioni simili, bonaccia, nuvole con groppi di pioggia e vento improvviso, seguito da ariette incerte fino alla prossima nuvola. Tanta fatica riuscendo a guadagnare pochissime miglia per volta. Ad ogni aggiornamento delle posizioni dovevamo tenere le dita incrociate e spereare che la situazione fosse egualmente complicata per gli altri, nella notte finalmente il nostro investimento ha iniziato a dare frutti ed abbiamo ri-superato i sudarficani ma e’ una vera “guerra fra poveri” con velocita’ fra i tre e i quattro nodi e anche ora che scrivo la situazionie non e’ ancora migliorata, per fortuna noi non abbiamo corrente contraria mentre credo sottocosta ora stiano pagando un po’.

Non rimane che continuare muniti di tanta pazienza, avanti a noi Cessa e riuscita a svincolarsi dalle ariette e man mano si allontana, ma per noi rimane la regata contro le altre due barche identiche alla nostra, quella degli olandesi su Sec.Hayai e quella dei sudafricani su Phesheya.

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