E’ appena iniziata la stagione dei Campionati Invernali, che è diventata sulla costa tirrenica sempre più competitiva. Gli yacht club infatti studiano e propongono nuove formule per mantenere accesa la passione per il mare durante l’inverno. Tra le proposte per la stagione 2022/2023 quella del Circolo Nautico e della Vela Argentario che propone con una formula “un weekend al mese solo coastal race”, cioè regate che, invece di bordeggiare in un percorso chiuso tra le boe, sono regate d’altura con una percorrenza minima di 12 miglia lungo la costa. Ovviamente il circolo in questione gode di una posizione privilegiata, dettata dalla bellezza della Costa d’Argento e dell’Arcipelago Toscano. Ma l’offerta, la capacità organizzativa, le condizioni meteorologiche, la distanza dalle grandi città, il costo di gestione, la disponibilità costante di un equipaggio, sono alcuni degli aspetti che rendono sempre più difficile la scelta da parte dell’armatore.
Nella prima giornata dell’Invernale dell’Argentario si è vista navigare una regina dei mari condotta da solo due
persone di equipaggio: è il Toi&Moi di Alessandro Maria Rinaldi; un Eagle44 che per eleganza ha manifestato il suo stile, condotta in maniera impeccabile da Tony Marrero e Matteo Mason. Per questo motivo abbiamo chiesto al suo armatore, forse il più eclettico del panorama nazionale dei frequentatori del mare, quali siano i suoi parametri di valutazione per scegliere come vivere il mare d’inverno.
“Vivo il mare da moltissimi anni, frequento i campi di regata da altrettanto tempo e ho fatto regate su qualsiasi tipologia di imbarcazione e oggi ho la consapevolezza che la mia passione si basa sul desiderio soprattutto di navigare – afferma Rinaldi – e sono convito che la formula coastal race sia la più divertente. Infatti andare per mare d’inverno, in maniera agonistica è la modalità che più mi riempie di soddisfazione: questo perché la navigazione è un modo per misurarsi con se stessi, un modo per capire, di fronte alla grandezza e alla potenza del mare, quanto si è realmente marinai. A differenza delle regate tra le boe, dove conta moltissimo il livello tecnico dell’equipaggio e la sua preparazione, la prestazione della barca e le vele, nelle regate costiere a prescindere dal rating della barca, hai modo di conoscere te stesso. Nella mia vita ho fatto numerose regate di alto livello su qualsiasi tipologia di imbarcazione: dai TP52 ai maxi yacht, dagli Este24 ai J70, ma oggi navigare con il mio Eagle44 in modalità x2 è la cosa che apprezzo maggiormente. A maggior ragione se navigo con un amico e in posti bellissimi come quelli dell’Argentario. Vorrei riassumere le mie affermazioni con un slogan: la sfida per superare me stesso è navigare con la mia barca, insieme ai miei amici, nel mio mare”.
Navigare, passione da amare. Complimenti ad Alessandro Rinaldi.