Vita travagliata per la riforma dello sport, prevista dalla Legge di Bilancio 2019. Solo qualche settimana fa, in occasione del Festival dello Sport, il ministro competente Vincenzo Spadafora, parlando della legge delega 86/2019, aveva affermato che si era in dirittura d’arrivo. Spiegando: “C’è ancora un 10% che stiamo approfondendo e che riguarda sicuramente in modo particolare la governance, ma direi che senza ombra di dubbio ci stiamo avviando alla settimana prossima verso il pre-consiglio, cioè verso quel luogo dove questo testo sarà visto da tutti i Ministeri per poi andare in Consiglio dei Ministri”. Poi sono arrivate le osservazioni del Dagl e adesso la doccia gelata.
Il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, ha infatti scritto una lettera ai rappresentanti della Maggioranza che hanno partecipato al Tavolo di lavoro. Come riportato da Repubblica, con la missiva Spadafora ha spiegato: “Cari colleghi, la versione del Testo Unico inviatavi in data 8 settembre è sempre valida, in quanto i rilievi del Dagl – su cui evito spiacevoli considerazioni sui tempi e sui modi – sono stati superati dalle interlocuzioni avute. Resta da approfondire in queste ore solo una questione procedurale che non riguarda i contenuti del testo. Quindi, prendendo per buone le posizioni espresse nel nostro ultimo incontro, si tratta di un testo sul quale al 90% siamo d’accordo. Del resto, dopo la nostra ultima riunione nessuna forza politica ha segnalato ulteriori richieste di modifica o approfondimento”.
Sono però rimasti due nodi da sciogliere: il numero dei mandati e il Coni. Così Spadafora ha fatto sapere: “Non avendo registrato il raggiungimento di alcuna mediazione tra i rappresentanti delle forze politiche al Tavolo Sport, proporrò la questione al presidente del Consiglio e ai capi delegazioni. Purtroppo, come tutti sapevate bene, questa era l’ultima settimana utile per avviare il percorso lungo e complesso per approvare la riforma, dopo il nostro comune lavoro durato per molti mesi. Potremo, quindi, trovarci tutti, io per primo, a spiegare al mondo dello sport i veri motivi per i quali non riusciremo ad approvare la riforma…”. Aggiungendo: “Purtroppo non risolveremo le questioni del Coni, tanto richiamate dal Cio, che meritavano di essere risolte attraverso la riforma, non essendovi assolutamente a breve alcun altro strumento normativo per farlo”.
Riforma dello sport di Spadafora, i rilievi del Dagl
Parole dure, quelle di Spadafora, nei confronti in particolare del Dagl (Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi di Palazzo Chigi), che la scorsa settimana ha inviato le proprie considerazioni al settore legislativo del Dipartimento dello sport, alla Presidenza del consiglio, ai Ministeri, all’Agenzia del Demanio. Osservazioni con le quali è stata di fatto smontata la struttura della riforma.
Ma in quell’occasione il ministro dello Sport aveva affermato: “Forse qualcuno vuol sollevare un polverone. Quelli del Dagl sono rilievi tecnici molto circoscritti, che già in queste ore sono stati affrontati e verranno risolti definitivamente nei prossimi giorni. Proprio oggi ho formalizzato la richiesta di calendarizzare l’esame del provvedimento di riforma dello sport nella prossima seduta del pre-consiglio dei ministri che è prevista il 29 ottobre”. Adesso però è tutto fermo.