Doveva essere, nelle intenzioni dei suoi organizzatori, l’edizione della sua definitiva consacrazione internazionale, e, invece, il Salone nautico della Puglia è a rischio. A prevedere una simile ipotesi vi sarebbero significative difficoltà, soprattutto di ordine economico-finanziario, in sede organizzativa e di previsione delle modalità di svolgimento della rassegna nautica, in programma a Brindisi dal 14 al 18 aprile.
Alla inaugurazione del salone nautico mancano tre mesi circa. Un tempo sufficiente per un corale impegno delle istituzioni a favore della soluzione dei problemi in corso. Anche se per la consistenza delle risorse necessarie l’iniziativa di Area Progetti rischia un deciso ridimensionamento. Dopo l’autorizzazione all’effettuazione concessa dalla Autorità portuale sul piazzale ampio (oltre 100mila metri quadrati) di Sant’Apollinare e nella sede ristrutturata del capannone ex Montecatini, la società organizzatrice, Area Progetti, annuncia che l’evento fieristico di terrà «in sinergia con i più importanti enti territoriali, Regione Puglia e Unioncamere». Ma subito dopo si avvertono le avvisaglie delle prime difficoltà. Allo stato delle cose il problema è questo: a quanto ammontano le risorse finanziarie che Provincia, Comune, Camera di commercio ed altre istituzioni sono disposte a stanziare? A quanto sembra, le stesse della precedente edizione, svoltasi nella collaudata struttura del porticciolo turistico Bocche di Puglia. Le società espositrici hanno potuto, nelle edizioni sinora susseguitesi, fruire dei servizi della infrastruttura brindisina.
Nell’edizione in programmazione la questione di fondo è proprio legata alla logistica. L’area di Sant’Apollinare non ha la sua rete elettrica e quella idrica, nonchè gli altri indispensabili servizi per una funzionale esposizione delle barche. L’Autorità portuale è disponibile a installare i «corpi morti» per permettere l’approdo dei natanti, ma anche la pulizia e la manutenzione della zona. Non le costose spese (per l’effettuazione delle quali occorre anche una pianificazione degli uffici dell’Ente portuale) per la realizzazione dei servizi indispensabili.
Sembra che – per ragioni legata alla riuscita del Salone – la società organizzatrice non imponga ticket a carico delle società espositrici. E che i fondi privati non siano all’altezza del livello che si intende dare alla rassegna nautica.
E così l’organizzazione dell’ottava edizione del Salone nautico della Puglia rischia di non raggiungere gli obiettivi che la società «Area Progetti» intende perseguire. C’è la eventualità che l’iniziativa si tenga in tono minore o non si tenga affatto
FONTE: La Gazzetta del Mezzogiorno