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Sessa Marine, sempre più Brasile

Sessa Marine, l’azienda nautica guidata dalla famiglia Radice, sbarca in Brasile fondando una nuova società che produrrà, direttamente nel Paese sudamericano, barche fino a 40 piedi (12 metri), con progettazione e stampi italiani, indirizzate al mercato locale. Un’operazione grazie alla quale l’azienda punta ad ottenere, nell’arco di 3-4 anni, ricavi compresi tra 20 e 25 milioni di euro. Una mossa, quella di Sessa, che conferma l’importanza, per il comparto nautico, del nuovo mercato brasiliano, in grande sviluppo, sul quale si stanno affacciando i maggiori gruppi italiani produttori di yacht, fra i quali Azimut e Ferretti. La decisione di costruire direttamente in Brasile, mantenendo però tutte le caratteristiche dell’italian style, deriva dall’esigenza, che accomuna tutte le imprese che hanno fatto quella scelta, di superare i problemi legati all’esistenza di dazi doganali molto alti, imposti sulle importazioni dall’Europa. Dazi che possono essere assorbiti sui grandi yacht, il cui prezzo di vendita ammortizza la tassazione, ma che, al contrario, peserebbero eccessivamente sul listino delle imbarcazioni di piccole e medie dimensioni.

Da Il Sole 24 Ore – Sessa annuncerà ufficialmente la nascita della nuova società, la Sessa Marine Brasil, al Rio de Janeiro boat show (27 aprile-2 maggio 2011). Si tratta di una compagine partecipata al 70% dall’azienda italiana e al 30% da un partner locale: Luis Neto, il quale ha una lunga esperienza nel settore perché è socio del cantiere navale brasiliano Intech, specializzato nella realizzazione di imbarcazioni militari e da lavoro ad alta tecnologia. La società avrà sede nel Sud del Brasile, nello stato di Santa Catarina, dove ha trovato spazio anche Azimut.

«Abbiamo affittato – spiega Raffaella Radice, presidente di Sessa – un’area di circa 10mila metri quadrati sulla quale Intech stava già costruendo un capannone. Lì produrremo barche fino a 40 piedi realizzate su progettazione italiana, con stampi provenienti dall’Italia e accessori made in Italy. I prodotti saranno indirizzati al mercato brasiliano ma non escludiamo di estenderci, in futuro, al Messico, dove già importiamo dall’Italia tramite un dealer locale. Quest’anno intendiamo produrre una trentina di barche per arrivare a 100 in 3-4 anni». Sessa Brasil parte con un investimento di 6 milioni di euro (1,3 di capitale sociale; 1,2 milioni per attrezzature e stampi e 3,5 milioni di finanziamento del circolante). «ma entro 4 anni al massimo – chiarisce la Radice – contiamo di avere dal Brasile il 20-25% del fatturato, che attualmente è di 60 milioni ma in un triennio dovrebbe arrivare a 100 milioni».

Anche Azimut ha scelto la strada brasiliana, creando, nel giugno 2010, Azimut do Brasil yachts. «Attualmente – spiega Giovanna Vitelli ai vertici dell’azienda di Avigliana – produciamo lì due modelli: il 43 piedi (13 metri) e il 58 (18 metri), che sono realizzati grazie a una squadra in gran parte italiana. Lo stabilimento può arrivare a produrre un centinaio di barche l’anno». Ferretti, da parte sua, a fine 2010 ha aperto un impianto nelle vicinanze di San Paolo, su una superficie di circa 32mila metri quadrati, in grado di realizzare, a regime, fino a 120 imbarcazioni l’anno di oltre 80 piedi (24 metri). (R.d.F.)

Fonte: Il Sole 24 Ore

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