ISAF/FIV

Una “fiamma gialla” a Perth

A poche ore dall’inizio del campionato mondiale ISAF di Perth, riservato alle Classi Olimpiche di vela e valido come qualificazione ai Giochi Olimpici di Londra del 2012, l’atleta Diego Negri (Fiamme Gialle) si racconta e spiega l’importanza di questo evento per sè e per l’intera spedizione italiana. Nella classe Star, Diego Negri si trova attualmente al primo posto della classifica mondiale redatta dall’Iscyra, grazie ai preziosi risultati raccolti in tutta la stagione 2011 con l’aiuto del suo prodiere Enrico Voltolini.

Cosa rappresenta per te aver raggiunto la vetta nella classifica mondiale?
“Essere primi nella ranking list mondiale è sicuramente una grandissima soddisfazione. Ero arrivato molto vicino alla vetta nel 2008 quando, dopo aver concluso al secondo posto il mondiale di Miami, avevo concluso la stagione al secondo posto anche nella ranking list mondiale: ma dopo quell’exploit ci sono stati alti e bassi. Il fatto di aver trovato da poco più di un anno un prodiere forte come Enrico Voltolini mi ha permesso di tornare di nuovo ai vertici delle classifiche. Devo ammettere di essere rimasto molto sorpreso quando ho visto che i calcoli sul punteggio delle varie regate della stagione mi hanno portato fino alla cima. Un fatto che rappresenta una grandissima soddisfazione e un risultato che sicuramente mancava all’Italia da tanti anni, anzi, non so nemmeno se nella classe Star vi sia mai stato nessuno che è arrivato così in alto nella ranking mondiale.”

Come ti sei preparato per il mondiale di Perth?
“La preparazione a questo mondiale è iniziata praticamente all’indomani del Campionato europeo in Irlanda. Dopo aver vinto il titolo continentale, abbiamo subito pensato al successivo appuntamento. Ci siamo fermati poco seguendo uno dei pensieri “filosofici” del mio allenatore Mankin: “quando le cose vanno bene non bisogna assolutamente riposarsi”. Il riposo è necessario a chi ha necessità di prendersi un po’ di tempo dopo una esperienza negativa. Quindi, appena tornati, abbiamo subito cominciato una serie di allenamenti in un gruppo di lavoro con altri equipaggi di alto livello che sono nostri concorrenti in Australia, tra cui il polacco Kusznierewicz che aveva vinto il mondiale nel 2008, ed era arrivato quarto alle Olimpiadi, e il francese Florent Guillaume”.

“Abbiamo partecipato a queste sessioni di allenamento in Costa Azzurra alla ricerca del Mistral e siamo stati molto fortunati. Non siamo poi mancati alla regata del centenario, svoltasi a Saint Tropez, dove abbiamo chiuso secondi memori di una grande battaglia all’ultimo sangue con lo svedese Loof. Chiusa quella settimana, abbiamo ripreso gli allenamenti sempre in Costa Azzurra a Saint Raphael. Sono state sessioni di allenamento molto utili e particolarmente adatte alle nostre esigenze: abbiamo trovato condizioni di vento forte, che era proprio quello che cercavamo per migliorare le tecniche in vista delle condizioni che troveremo probabilmente a Perth. Al termine di questa preparazione specifica ci siamo concentrati su un lavoro più di routine, quindi ci siamo allenati sulla partenza, sui giri di boa, sulle manovre. Per fare questo siamo stati ospiti del Club Nautico di Marina di Carrara, allenandoci insieme all’altro italiano Lucio Boggi, che prenderà anche lui parte al mondiale. Con Lucio ci siamo allenati sul senso linea, sulle prove di partenza. Abbiamo deciso di non navigare negli ultimi nove giorni in avvicinamento al mondiale proprio per arrivare in Australia con il massimo della voglia di tornare in barca e di dare il massimo sull’acqua. Nell’ultimo periodo, infine, ho passato molto tempo in palestra con allenamenti di preparazione fisica, esercizi aerobici, pesi, richiami di forza e tutto quello che è necessario per arrivare preparati ad un appuntamento così importante.”

Quanto è importante ottenere risultati in questo appuntamento?
“Il prossimo step del percorso per le Olimpiadi di Londra, il mondiale di Perth, rappresenta un appuntamento fondamentale in quanto verrà assegnato il 75% di nazioni partecipanti in tutte le classi: la Star alle Olimpiadi è composta da 15 imbarcazioni, perciò ci saranno 15 nazioni, più l’Inghilterra come Paese ospitante. Di conseguenza al termine di queste gare verranno assegnati i primi undici posti disponibili alle prime undici nazioni che si classificheranno. Lo stesso accade per tutte le altre classi, in proporzione al numero degli iscritti della flotta. Nell’eventualità in cui, per qualche problema o danno o avaria, non dovessimo riuscire a centrare il risultato, ci sarà comunque la prova di appello alla prossima prova mondiale che si svolgerà a Hyeres (Francia) a maggio. In questo secondo mondiale verrà assegnato il restante 25% di posti alle nazioni.”

“Noi ovviamente contiamo di cogliere la carta olimpica già in Australia. Nella mia carriera in Star non sono mai andato tanto lontano dai primi dieci. Nel primo mondiale se non ricordo male ho chiuso dodicesimo ed ero già quinto alla mia seconda partecipazione e secondo alla terza. Quindi posso dire che, da campioni europei in carica e primi nella ranking list mondiale, dovrebbe essere un pro-forma. Sicuramente partiamo per l’Australia più che altro con l’intenzione di ottenere un buon risultato e riconfermare tutto il buon lavoro fatto durante questa stagione.”

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