Oceano

Vendée Globe 2024: una corsa a due ma bagarre nelle retrovie

La Vendée Globe 2024 si avvicina alla sua fase decisiva, con una competizione serrata tra i leader e numerose sfide per il resto della flotta. In testa, Charlie Dalin su Macif ha consolidato un vantaggio di 60 miglia su Yoann Richomme (Paprec Arkéa), grazie alle condizioni di vento leggero che favoriscono il design più leggero e adattabile della sua barca. Dalin ha sfruttato al meglio il passaggio tecnico attraverso l’alta pressione di Sant’Elena, riparando anche i suoi stralli e dimostrando un approccio tattico impeccabile. In contrasto, Paprec Arkéa si era dimostrata superiore nei forti venti dell’Oceano Australe, ma risulta meno competitiva in questa fase della gara. Entrambi i leader sono ora negli alisei dell’emisfero sud e si prevede che attraverseranno l’equatore domenica sera, con un possibile arrivo a Les Sables attorno al 15 gennaio. Il prossimo ostacolo sarà l’anticiclone delle Azzorre, che richiederà una strategia meticolosa per attraversarlo e riposizionarsi rispetto alle depressioni dell’Atlantico del Nord.

Nel gruppo di metà classifica, Jean Le Cam, con la sua enorme esperienza e una barca con daggerboard versatile, rappresenta una minaccia per Romain Attanasio e Damien Seguin, che lo precedono di circa 24 ore verso Capo Horn. Questa icona della vela in solitaria, al suo sesto Vendée Globe, potrebbe sfruttare le transizioni meteorologiche nell’Atlantico meridionale per ridurre il gap. Intanto, Sébastien Simon, penalizzato dalla perdita del foil di dritta, ha adottato una rotta occidentale vicino al Brasile, massimizzando il vento reale per mantenere il terzo posto. Tuttavia, con il vento ora più favorevole per i leader, Simon rischia di perdere terreno. La sua priorità sarà difendere il podio, dato che Thomas Ruyant, in quarta posizione, affronta difficoltà dopo aver perso la vela J2 in condizioni estreme con 60 nodi di vento. La configurazione limitata delle vele di Ruyant lo obbliga a compromessi strategici, ma mantiene un vantaggio di 150 miglia su Paul Meilhat, che ha compiuto una mossa decisiva virando verso ovest dopo le Falkland, guadagnando terreno sul gruppo.

#EN# GROIX, FRANCE – AUGUST 28: French skipper Charlie Dalin is training on Apivia for the Vendee Globe sailing race off Groix, France, on August 28, 2020. (Photo by Jean-Marie Liot/Alea/Disobey) #FR# GROIX, FRANCE – 28 AOUT: Le skipper francais Charlie Dalin s’entraine à bord d’ Apivia, le 29 Aout 2020, au large de Groix. (Photo Jean-Marie Liot/Alea/Disobey)

Più indietro, Justine Mettraux si trova intrappolata in venti leggeri insieme a Nico Lunven, Jérémie Beyou, Boris Herrmann e Sam Goodchild. Questa parte del percorso, vicina al Sud America, è caratterizzata da venti instabili e modelli meteorologici poco prevedibili, creando ulteriori difficoltà per i navigatori solitari. La gestione di squall improvvisi e situazioni estreme mette alla prova sia l’abilità tecnica che la resistenza mentale degli skipper. Nonostante ciò, la Vendée Globe 2024 ha registrato meno ritiri del previsto: con cinque barche ritirate su quaranta, tra cui Yannick Bestaven, il tasso di abbandono è sorprendentemente basso per una gara così impegnativa. La combinazione di barche meglio preparate, design più avanzati e strategie ben calcolate ha contribuito a questo risultato positivo, nonostante le dure condizioni dell’Oceano Australe, che hanno messo a dura prova la flotta.

La gara continua a offrire un equilibrio affascinante tra tecnica, resistenza e strategia, mentre i navigatori affrontano le ultime miglia di questa incredibile avventura. Con le dinamiche che cambiano a seconda delle condizioni meteorologiche e delle decisioni individuali, la Vendée Globe si conferma una delle competizioni più emozionanti e imprevedibili nel panorama della vela oceanica.

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