«Sexy, elegante, sofisticato e bellissimo da portare a vela» . Il 15 metri prodotto dal cantiere di Aquileia, progettato dall’argentino Javier Soto Acebal nelle linee d’acqua e da Lucio Micheletti negli interni, riceve il più importante riconoscimento dell’anno. Ecco come l’architetto milanese spiega questo successo. «Solaris 50 è il più recente e desiderabile esempio di nuovo yacht di serie, un autentico trendsetter, con una qualità di ingegneria che perfettamente si coniuga con il suo aspetto. Rappresenta l’incontro melodioso del bagliore sudamericano con lo stile italiano. Il risultato è la prestazione nel lusso. Solaris 50 è sexy, elegante, sofisticato e un piacere da portare a vela». Con queste parole, sabato 23 gennaio, durante il Boot di Düsseldorf, il più importante salone nautico mitteleuropeo, la giuria dell’European Yacht of the Year 2016, ha premiato come miglior Performance Cruiser il 50′ prodotto dal cantiere Solaris. Con il progetto “cinquanta” il cantiere di Aquileia lancia la sua sfida al segmento dei 15 metri proponendo un nuovo modello che ha lo scopo di ripetere il non facilmente eguagliabile successo che il 48′ ha avuto, quasi per un decennio, non solo in Europa ma anche in Asia. L’idea di partenza è stata quella di utilizzare e aggiornare le soluzioni adottate su un modello di successo per riproporle sul 50’.
Il lavoro progettuale è stato svolto a quattro mani: il progettista argentino Javier Soto Acebal si è occupato delle linee d’acqua, disegnando una carena che garantisse ottime prestazioni a vela, senza dover ricorrere a geometrie che ne impedissero un comodo uso in crociera.
Gli interni, invece, sono stati sviluppati da Lucio Micheletti, ormai firma di riferimento in casa Solaris, attivo anche con Vismara nel V56 attualmente in fase di completamento, e con un noto marchio di yacht a motore che sarà rivelato nei prossimi giorni. Matita prolifica e curiosa, quella di Micheletti, capace di spaziare con le sue creazioni dai teatri alle abitazioni, dalle auto alle barche, inframezzando il tutto con opere d’arte come il suo Blue Forest, installazione presente anche all’art Basel di Miami 2014.
Ecco cosa ha dichiarato Lucio Micheletti dopo la notizia del premio ricevuto dal 50′.
«Io ho sempre pensato che per fare un prodotto valido si debba costruire una macchina su cui vivere. In questo caso sono partito dalla base: dal “mare”, il nostro attore principale che recita in una scenografia semplice, pulita, ma nel contempo carica di contenuti. Non il mare astratto, ma quello reale e che, a ben vedere, rappresenta questo momento di grande trasformazione, il mare inteso come vento, come spazio e come luce. Questo concetto l’ho sviluppato con un cantiere protagonista di un grande cambiamento: Solaris. Lavorare per la Solaris, vuol dire appartenere a un team. Significa essere consapevoli di trovarsi in un cantiere che produce “macchine per navigare” e per questo ti insegna anche l’arte della nautica. Così, come in ogni progetto ho cercato di far emergere una più agevole lettura del vivere quotidiano, personalizzando lo spazio. I materiali le luci gli oggetti devono lavorare in questo senso, interpretandolo e rileggendolo, appunto, secondo un’immagine nuova e più contemporanea.»