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Gaetano Mura a poche ore dalla partenza della Transat Jacques Vabre 2013

E’ il 20° anniversario, l’11ª edizione della Transat Jacques Vabre, radunata ieri a Le Havre, la classica regata oceanica, un evento da non perdere per i veri skipper. Il formato e il fascino è sopravvissuto con 44 barche per le quattro classi  Class40, IMOCA, MOD70 e Multi 50, è più popolare che mai. 

Nel 1993, quando la città di Le Havre e la marca di caffè Jacques Vabre si sono riuniti per organizzare una nuova gara oceanica per multiscafi e monoscafi c’erano già numerose gare a disposizione, la OSTAR (1960), la Whitbread Race (1973), la Route du Rhum (1978), la Transat Québec-Saint Malo (1984), il Vendée Globe (1989). Tutti questi grandi eventi hanno avuto un ciclo di quattro anni. Poi, quando la Transat Jacques Vabre nacque nel 1993, la vela oceanica era in rapida ascesa con i monoscafi della seconda Vendée Globe e i trimarani Orma, tutti alla ricerca di gare più regolari.

 

Dopo quattro edizioni, quando il traguardo è stato fissato in Colombia, la Transat Jacques Vabre ha sviluppato il suo format popolare nel 2001. L’arrivo in Brasile ha attirato 14 trimarani Orma, 17 IMOCA monoscafi, cinque 50 mono piede e due multiscafi da 50 piedi. Probabilmente è stata quella l’edizione in cui si raggiunse la consapevolezza del grande evento, un evento che i corridori non potevano perdere. 

E proprio da allora è stato un appuntamento fisso per la navigazione oceanica, e oggi, ogni due anni lo è per due co-skipper, con il finale che cambia periodicamente per rendere il percorso e le strategie da sviluppare sempre differenti.

E questa 20° edizione è fedele alla formula che l’ha resa famosa, in gara nell’Atlantico in direzione nord asse sud, questa volta il percorso è di 5400 miglia, pari a un quarto di giro del mondo, e c’è una grande varietà di velisti, con i migliori professionisti e dilettanti che competono uno accanto all’altro.

Domani, sulla linea di partenza anche Gaetano Mura con Sam Manuard, progettista dei più veloci class40 e velista esperto, a bordo di Bet1128

Gaetano Mura e il suo compagno di viaggio Sam Manuard, skipper e progettista della barca, si sono allenati  intensamente per questa storica tappa che segue il calendario di regate previste nell’ambizioso progetto “Gironelmondo” iniziato nel 2012 con il varo del Class40. Dopo il debutto in regata alla Palermo-Montecarlo (con vittoria nella sua categoria) sono poi seguiti prima  il secondo posto alla “Middle Sea Race” e poi nel 2013 la prima  regata in oceano con la partecipazione alla “Les Sables Horta Les Sables” dove Bet1128 ha conquistato il terzo posto nella seconda tappa e il quinto in classifica generale. Bet1128, main sponsor della barca, sostiene fortemente il progetto “Gironelmondo” che è molto di più di una sfida sportiva essendo anche coscienza ambientale, impegno sociale, cultura e comunicazione.

La partecipazione all’evento sportivo  è anche l’occasione per valorizzare le attività di Bet1128 Sailing Team. 

Attraverso le pagine facebook, twitter, google+ e il gruppo Linkedin di Sailbiz sarà possibile sostenere l’impresa di Gaetano, condividere foto, frasi, momenti di emozioni forti nel bene e nel male con hashtag #BuonVentoGaetano. Un piccolo gesto per incoraggiare e sostenere Gaetano. 

l primo ostacolo per il duo italo francese nella Transat Jacques Vabre è il Canale della Manica con le sue caratteristiche uniche, in quanto è un canale che non si trova in nessun’altra parte del mondo, considerando l’enorme quantità di traffico di navi che lo attraversa (che rappresenta il 20% del i movimenti di tutto il mondo), le sue correnti di marea, tra i più forti del pianeta e il moto a imbuti dei venti che si muovono dall’Atlantico. Le coppie di velisti oceanici dovranno superare gli ostacoli, che coinvolgono 200 miglia di navigazione e che sicuramente si ripercuoteranno sull’intera regata transatlantica.

Non ci resta che augurare “Buon vento Gaetano, buon vento Sam, buon vento Bet1128”.

 

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