Si è parlato dell’industria nautica italiana, ma anche del caro energia, della transizione ecologica e del connesso sviluppo tecnologico nel corso dell’Assemblea Generale di Confindustria Nautica, che si è svolta giovedì 16 dicembre 2021. Il presidente di Confindustria nautica, Saverio Cecchi, ha sottolineato: “Come sempre l’industria nautica, con la sua filiera, fa la sua parte. Innova, investe e guarda al futuro. Soprattutto cresce a due cifre, come pochi altri settori in Italia e, nel nostro caso, assume. Ma, come sempre, i nostri limiti vengono dalla burocrazia. Confindustria Nautica chiede un deciso cambio di passo, perché questo è un momento cruciale, siamo di fronte a opportunità non ripetibili, in cui tutte le forze sane e attive del Paese devono essere messe nelle migliori condizioni possibili per condurre la ripresa”.
In particolare, Cecchi ha affermato: “Il nostro settore si avvia a chiudere il 2021 con una crescita di più del 24% del fatturato, crescita dell’export, dell’occupazione. È il goleador dell’industria italiana, abbiamo però un problema con l’arbitraggio e le regole di gioco. Non possiamo che ribadire al governo e al nostro Ministero di riferimento la richiesta di accelerare sulle riforme, che per il nostro settore significa: definitiva adozione del regolamento di attuazione del codice, che deve accogliere le esigenze di competitività e di semplificazione, revisione della normativa nazionale sulle concessioni e la completa definizione del contenzioso sui canoni demaniali”. Senza dimentica “la risoluzione del contenzioso sul credito d’imposta per le società di charter e la riforma della parente nautica, procedura attualmente troppo burocratizzata”.
All’Assemblea Generale di Confindustria Nautica ha partecipato anche il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che ha sottolineato l’importanza dell’economia del mare. Bonomi ha detto: “La nautica è tra i settori più attenti alla transizione energetica, ha davvero uno sguardo avanti. In questa prospettiva da quasi un anno Confindustria lavora per definire un progetto strategico sviluppo dell’economia del mare in cui la nautica ha grande importanza”. E ha aggiunto: “L’economia del mare ha un’importanza strategica, in particolare per il Mezzogiorno, driver fondamentale per una crescita stabile del nostro Paese. Il Piano per l’economia del mare getta le basi per una vera e propria politica nazionale del settore”.
L’industria nautica italiana è stata dunque al centro dell’Assemblea Generale di Confindustria Nautica e tanti sono stati i temi sviscerati nel corso dell’evento. Il vice ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Alessandro Morelli, ha fatto il punto sull’andamento delle riforme per il settore con attenzione al tema della riforma della patente nautica. Dopo la recente adozione del titolo di Mediatore del diporto, non meno atteso è il decreto sul nuovo titolo professionale semplificato per il noleggio. Morelli ha spiegato: “La nautica è un mondo fatto di qualità inestimabili. Il Pnrr è un’opportunità unica che richiede pragmaticità e responsabilità condivisa con focus su progetti che permettano sviluppo infrastrutturale e modernizzazione del Paese. Mi faccio portavoce dell’opportunità di azioni tempestive per quanto riguarda la piena operatività del registro telematico e la definitiva adozione del regolamento di attuazione del codice della nautica”.
Umberto Buratti, membro della Commissione Finanze della Camera dei Deputati, ha affrontato a sua volta le tematiche dell’attualità politica, a cominciare dalla questione delle concessioni demaniali e la necessità di una riforma a seguito della sentenza del Consiglio di Stato che ha ridotto la durata dei contratti prorogati alla fine del 2023: Buratti ha detto: “È necessaria una revisione della normativa nazionale, che riconosca la specificità della portualità turistica, non soggetta alla direttiva Bolkestein, e la completa definizione del contenzioso sui canoni demaniali. Da parte mia, mi impegno a portare avanti le istanze dell’Associazione, anche in materia di noleggio. I tempi sono maturi per pensare all’istituzione di un Ministero del Mare, che si faccia carico dei temi specifici ad esso legati e possa snellire procedure e burocrazia”.
Stefano Olgiati, professore e membro della Harvard University Alumni Entrepreneurs, ha offerto agli imprenditori del settore un approfondimento sulle future applicazioni della realtà aumentata: “La realtà aumentata ha come fulcro l’uomo, sovrappone alla realtà dei layer digitali, è una tecnologia diversa dalla realtà virtuale, ormai sorpassata. Sono ipotizzabili future applicazioni al comparto, partendo dalle attività proprie delle imprese di produzione – la costruzione di imbarcazioni, o di componenti, o di motori, la condivisione dei progetti tra progettisti, addetti e manutentori, le attività di marketing e la presentazione al pubblico, le tecnologie installate a bordo per il governo delle unità, le presentazioni nel mondo – che nel giro di pochi anni potranno essere realizzate e integrate con dispositivi di realtà aumentata”.
Sui temi di energia e transizione ecologica è intervenuto Paolo D’Ermo, segretario generale del World Energy Council Italia, che ha spiegato come il caro energia sia dovuto principalmente a due fattori, da un lato un aumento della domanda asiatica e, dall’altro, la decisione europea di non sviluppare ulteriori estrazioni di gas. D’Ermo ha sottolineato: “La transizione energetica comporterà nei prossimi anni e decenni cambiamenti strutturali nei mercati e nei mix energetici di intere regioni a livello globale, ma non sarà uniforme e non sarà una sola su tutto il territorio. È certamente necessario guardare con grande attenzione alle innovazioni tecnologiche, ad esempio ai nuovi propulsori, ma è altresì vero che sarà un processo di lungo termine che avrà traiettorie differenti a seconda delle aree del mondo e del tipo di impiego. È verosimile che per i motori marini, attualmente in uso, ci sarà ancora un ampio periodo di utilizzo”.
Nel corso dell’Assemblea privata dei Soci è stato approvato il bilancio di Confindustria Nautica. Come ha illustrato il direttore generale, Marina Stella, “nonostante le complessità di questo ultimo biennio e i molteplici progetti attuati e in corso, tutta l’attività 2021 ha fatto registrare risultati particolarmente positivi, con un significativo rafforzamento della posizione economica e finanziaria della nostra Associazione”. È stato inoltre presentato lo studio di Customer Insight Business Intelligence sul Salone Nautico Internazionale di Genova, realizzato da GRS Research & Strategy, Agenzia indipendente di analisi qualitativa e quantitativa sui grandi eventi. L’indagine ha messo in luce la soddisfazione riscontrata sia nei visitatori, sia negli espositori della 61esima edizione, che ha visto la kermesse genovese confermarsi anche quest’anno come il “punto fermo della nautica”. In particolare, il 70% degli espositori ha trovato molto interessante la qualità dei visitatori, il 76,2% consiglierebbe decisamente la partecipazione ai colleghi e il 70,9% considera il Salone Nautico Internazionale uno strumento fondamentale per la propria attività. Oltre l’86% dei visitatori si è detto soddisfatto dall’edizione 2021 del Salone Nautico – il 70% si dichiara “molto soddisfatto”.