In arrivo nella nuova Coppa un tentativo di semplificazione per renderla più appetibile e vicina a format come il SailGP
Con la pubblicazione del nuovo Protocollo della 38ª America’s Cup, la sfida velica più antica e prestigiosa del mondo si prepara a una nuova edizione, ricca di cambiamenti strategici, tecnologici e strutturali. Il ritorno nel Mediterraneo, con Napoli scelta come sede per il 2027, rappresenta una svolta storica per l’evento. In questo contesto, abbiamo analizzato nel dettaglio le principali novità regolamentari, i costi previsti per partecipare e il possibile numero di team in gara. L’obiettivo: offrire una panoramica chiara e concreta delle opportunità e delle sfide che attendono i protagonisti della prossima Coppa.

Principali novità del nuovo Protocollo AC38
- Nuovo assetto gestionale:
- Viene istituita la AC Partnership (ACP) con un gruppo di “Founding Teams” che gestirà l’organizzazione della Coppa (Art. 3.1), una svolta verso una governance condivisa tra Defender e Challenger of Record.
- Formato dell’evento:
- Confermata la struttura con Preliminary Regattas, Challenger Selection Series (CSS) e Match finale (Art. 5).
- Le regate preliminari del 2026 si disputeranno con AC40, quelle del 2027 e tutte le fasi finali con AC75 (Art. 6).
- Youth & Women’s America’s Cup:
- Obbligatorie per tutti i team, con barche AC40 fornite dai team stessi, crew under 25 per la Youth e aperta a tutte le età per la Women’s (Art. 9).
- Limiti di costo e test:
- Obiettivo esplicito di contenere il budget a 60 milioni di euro per team (Art. 24).
- Un solo nuovo AC75 costruibile, con forti limitazioni su componenti, giorni di navigazione e test (Art. 24.1–24.4).
- Nazionalità e crew:
- Ogni AC75 dovrà avere a bordo 6 membri, inclusi 1 giovane (U25) e 1 donna (Art. 22.1d).
- Regole più stringenti sulla nazionalità: massimo 2 non-nazionali a bordo, ma solo se non già presenti in AC37 (Art. 30.1).
- Challenger di Record:
- È Athena Racing (UK) per conto del Royal Yacht Squadron (Art. 12).
- Sede annunciata con largo anticipo:
- La Coppa si terrà a Napoli nel 2027, una decisione anticipata rispetto alle deadline precedenti (Art. 8.1b).
Stima del numero di team partecipanti
Probabili scenari:
- Minimo realista: 4 team (Defender + 3 Challenger) — soglia storicamente bassa.
- Scenario probabile: 6 team (come a Barcellona) — Defender + 5 sfidanti.
- Scenario ambizioso: fino a 8 team — grazie a costi contenuti e alla location mediterranea accessibile.
Stima dei costi per partecipare ad AC38 (2025–2027)
Per un nuovo team:
Voce | Costo stimato (€) |
---|---|
Entry Fee + ACPI | 5.5 milioni |
Performance Bond | 1 milione (garanzia) |
Costi condivisi (meteo, recon, media) | 3–4 milioni |
Costruzione nuovo AC75 (1 solo) | 12–15 milioni |
Upgrade AC40 + trasporti | 3 milioni |
Personale (2 anni: 60–80 persone) | 15–20 milioni |
Support boats, base, logistica | 6–8 milioni |
Comunicazione e sponsor management | 2–4 milioni |
Totale stimato | 48–60 milioni |
È perfettamente in linea con il target ufficiale di 60 milioni € imposto dal protocollo (Art. 24)
Per un team già presente in AC37 (es. Alinghi, Luna Rossa, Ineos, American Magic):
Voce | Costo stimato (€) |
---|---|
Refit AC75 (niente nuova barca) | 5–8 milioni |
Costi condivisi + Entry Fee | 3–4 milioni |
Personale e operation | 15 milioni |
Comunicazione / eventi / marketing | 3 milioni |
Base a Napoli + trasporti | 4–5 milioni |
Totale stimato | 30–40 milioni |
I team con infrastrutture, barche e know-how già consolidati possono restare ampiamente sotto i 50 milioni.
Risorse necessarie (team nuovo)
- 1 AC75 nuovo costruito in patria (obbligo “Constructed in Country”)
- 1 AC40 + relativo aggiornamento
- 60–80 persone tra:
- 6 velisti principali
- Team di shore (velaio, ingegneri, elettronica, meccanica)
- Comunicazione e media
- Commerciale/sponsor
- 1 base galleggiante o struttura temporanea
- 1 eChase boat (green foil) + 3 support vessels

La 38ª America’s Cup si preannuncia come una delle edizioni più accessibili e aperte degli ultimi decenni. Con l’obiettivo dichiarato di contenere i costi e ampliare la partecipazione, il nuovo Protocollo spinge verso una competizione più sostenibile e inclusiva. I vincoli tecnici e i limiti alle risorse imposti sono un tentativo di ridurre il divario tra i grandi team consolidati e i nuovi sfidanti. Napoli, con la sua storia marittima e il suo fascino unico, potrebbe rappresentare la cornice ideale per rilanciare la Coppa come evento globale, innovativo e ancora profondamente radicato nella sua tradizione secolare. La vera domanda è se il Defender vuole veramente avvicinare i competitors alle proprie performance. I soldi fanno sempre molta gola, rispetto alla sana competizione e il Mr Grant Dalton, ha insegnato negli ultimi anni che difficilmente vuol mollare.