Da TERRA – Coppa America, dunque, a rischio: i Verdi lanciano l’allarme. «Seguirò personalmente le situazioni critiche del Paese, da Taranto ai grandi complessi industriali da bonificare. Bisogna verificare il nesso malattie-inquinamento. Bagnoli è tra le nostre priorità», ha spiegato il presidente dei Verdi Angelo Bonelli. Secondo Eduardo Benassai, studioso del moto ondoso e delle correnti marine, «la Coppa va fatta al molo San Vincenzo a Napoli, perché presenta le caratteristiche più adeguate. A Bagnoli ci sono gravi problemi di inquinamento. Vogliamo sapere che tipo di lavori di bonifica sono previsti». Per il professor De Medici, geologo e idrogeologo dell’Università Federico II di Napoli, «a meno che non ne vengano fuori dei benefici, è inconcepibile tenere le regate a Bagnoli. Voglio capire quali interessi gravano attorno a Bagnoli.
Attenzione alla tarantella delle bonifiche: ci devono far capire in maniera trasparente in che modo intendono operare. Bagnoli è inquinata: le tribune per gli spettatori non possono essere posizionate dove si sollevano le polveri d’amianto. A parere degli esperti, è Napoli è il miglior campo di regata del mondo». Dello stesso avviso Antonio Marfella, tossicologo e oncologo dei Medici per l’Ambiente Isde: «La tutela del lavoro non si fa svendendo il territorio alle industrie inquinanti: siamo stati superficiali nella tutela del territorio più bello del mondo. In Italia i dati relativi ai tumori sono drammatici, maggiori che nel resto d’Europa. Non si possono risolvere i problemi nascondendoli sotto il tappeto: il registro dei tumori regionale è incompleto e manca quello comunale. Si organizza una regata a Bagnoli perché gli americani hanno condotto studi che attestano la pericolosità dell’inquinamento a Napoli.
Se soltanto leviamo la colmata, il mare nel giro di qualche decennio penserebbe a ripulire tutto il resto. La tutela della salute entri a far parte della politica». Per Paolo Nicchia, dell’Assise della città di Bagnoli, «la Coppa America è un pacco: non ha niente di sportivo, si tratta di un mero affare per chi la organizza. Non si può creare un precedente di questo tipo: le aree inquinate vanno delimitate e interdette».
FONTE: TERRA