Ecco il riassunto delle categorie olimpiche per Rio 2016 e l’indicazione delle classi o dell’eventuale valutazione:
Tavola Maschile (windsurf o kitesurf) – Valutazione (si svolgeranno appositi trials)
Tavola Femminile (windsurf o kitesurf) – Valutazione (si svolgeranno appositi trials)
Singolo Maschile – Classe Laser Standard
Singolo Femminile – Classe Laser Radial
Secondo Singolo Maschile – Classe Finn
Skiff (deriva acrobatica) Maschile – Classe 49er
Skiff (deriva acrobatica femminile) – Valutazione (si svolgeranno appositi trials)
Deriva in doppio Maschile – Classe 470
Deriva in doppio Femminile – Classe 470
Multiscafo Misto (catamarano in doppio con uomo e donna) – Valutazione (si svolgeranno degli appositi trials)
I fatti salienti sono quindi l’uscita definitiva della Star, il rientro del catamarano (uscito dalle Olimpiadi per una sola edizione), la ri-uscita del Match Race (rientrato alle Olimpiadi per una sola edizione).
Il dibattito del Council è durato circa tre ore, ma la votazione è stata un lampo: al primo voto infatti è passata la submission (presentata dal Giappone) sulla quale lo schieramento maggioritario era confluito. La maggioranza era di 19 voti e quelli ottenuti sono stati 20. La Star Class esce dunque dalla storia della vela olimpica per 1 voto. Dall’altro punto di vista, si tratta di un voto storico perché è forse la prima volta che il Council si esprime nettamente e al primo turno di votazioni, su un argomento tanto spinoso e discusso. L’elemento politicamente rilevante di questo Meeting è la pesante sconfitta dell’Executive (organismo di comando dell’ISAF formato dal presidente svedese Goran Petersson e dai suoi 7 vicepresidenti, tra i quali l’italiano Alberto Predieri), che aveva apertamente appoggiato una mozione (presentata da Portorico) tendente a salvare la Star eliminando gli Skiff dal programma olimpico.
Dal novembre scorso (Atene) l’ISAF aveva ricevuto oltre 50 Submission sul tema della lista di eventi olimpici per il 2016. Ciò ha richiesto un procedimento di voto lungo e articolato, simile a quello seguito dal CIO per la scelta delle città olimpiche, e ha portato a una lista finale. Nella fase finale solo 7 Submission sono rimaste al voto, in un clima di notevole tensione (fino a tarda notte erano proseguite le riunioni e le pressioni sui membri del Council). E il voto, come raccontato, è arrivato al primo colpo.
Queste sono le notizie, resta però molto, moltissimo da considerare sul futuro dell’ISAF e sul modo di vedere e organizzare lo sport della Vela alle Olimpiadi. Le medaglie della vela che saranno assegnate a Rio de Janeiro, infatti, rappresentano tutte una vela leggera (si tratta di derive o tavole, non c’è più una barca a chiglia) e sempre più giovane. Un processo giusto e inevitabile, da un lato, ma che di certo non rappresenta uno spaccato dell’intera realtà di questo sport, fatto anche di classi a chiglia e in equipaggio.
A San Pietroburgo, e ancor più ad Atene, l’impressione è che di questi aspetti più profondi si sia parlato poco, lasciando tutto alle schermaglie della politica e di qualche interesse. E’ un’ISAF in difficoltà, con un Executive indebolito e quasi delegittimato dalla sconfitta di Russia, e che non vede all’orizzonte nuovi leader e nuove idee pronte a prendere in mano il governo della vela mondiale. Che invece ne ha un disperato bisogno.
Tra le altre decisioni prese dall’ISAF a San Pietroburgo, il rinvio all’Annual Conference del prossimo novembre (a Portorico) della decisione riguardo alla lista di “Core Events”, cioè le principali categorie della vela olimpica per il 2020; il riconoscimento di classe internazionale al 29erXX; i quattro “eventi” per i Giochi Olimpici giovanili del 2014 (windsurf maschile, windsurf femminile, singolo maschile e singolo femminile); la possibilità per le Classi olimpiche di continuare a organizzare e gestire i propri campionati del mondo.