Sabato 24 giugno i due contendenti stanno per scendere in acqua: si parte dal 3-0 per i Kiwis con gli americani di Oracle chiamati ad un nuovo “come back” come nell’edizione di San Francisco, ma c’è già fermento sulla Coppa che verrà. Si dice che sia già sbarcato a Bermuda Patrizio Bertelli, ospite del fidato Max Sirena che è migrato con ETNZ quando Luna Rossa ha abbandonato la Coppa. A lui si aggiunge la presenza certa di Ernesto Bertarelli che vorrebbe tornare a far splendere il logo di Alinghi. Tra questi però si aggiunge anche Franck Camas che forte della partnership con il gigante assicurativo Groupama, da oggi può avere nel suo budget anche il retailer del settore automobilistico Norauto che conferma la propria presenza anche nella prossima edizione. Dove? Quando? Con quali barche? Questo non è dato sapersi visto che dipende chi vincerà.
Quindi orgoglioso e felice della sua partnership con il team Franck Cammas, NORAUTO conferma il suo impegno per la 36e America’s Cup. Dopo due vittorie alle qualificazioni Louis Vuitton America’s cup alle Bermuda, il Team Groupama Team France chiude questa fase con 2 punti. Un risultato certamente non sufficiente per accedere alle semifinali, e che l’ha reso il primo team ad uscire dai giochi che contano ma la prestazione di Franck Cammas e il suo team ha lasciato il segno. Squadra piccola ma salda, budget contenuto, ma una barca in grado di battere colossi come gli Svedesi o gli Inglesi : la campagna francese ha gettato basi di qualità per il futuro. Impegnata per due edizioni, Norauto aveva già una visione a lungo termine e ha confermato oggi che la squadra può contare sul suo sostegno per la 36° Coppa America.
Norauto si è lanciata quindici mesi fa nella sfida della Coppa America a fianco di Franck Cammas e il suo team. Il leader europeo nella manutenzione auto ha aderito al progetto come partner ufficiale, facendo il suo ingresso in una delle competizioni veliche con equipaggio più impegnative, e certamente la più tecnologica. In effetti, il più antico trofeo sportivo del mondo ha visto una vera e propria rivoluzione con l’avvento dei catamarani “volanti” con ala rigida, in grado di raggiungere velocità sorprendenti e affinità crescenti con l’aeronautica e la Formula 1.
Thibaut Derville, membro del comitato strategico Norauto e responsabile della partnership America’s Cup per il brand:
“In casa Norauto, siamo orgogliosi del risultato di Franck ed il suo team. Questo può sembrare sorprendente, visto che abbiamo lasciato la competizione dopo le qualifiche, ma sapevamo che il team francese stava partecipando per la prima volta la Coppa America. E’ stato il ritorno della Francia dopo una lunga assenza, e non ci si poteva aspettare di arrivare oggi in finale. Va detto che il grande lavoro fatto da tutto il team ha pagato incredibilmente, dal momento che la squadra si è imposta contro Artemis Racing e Land Rover BAR, mentre i pronostici non gli davano alcuna vittoria alle Bermuda. Sportivamente, vediamo il team fare progressi ogni giorno e avvicinarsi al livello dei migliori. Sappiamo bene che a Frank è mancato il tempo e noi stessi siamo arrivati a febbraio 2016. Sappiamo anche che gli mancava budget, ma siamo soddisfatti dei risultati. Siamo inoltre molto colpiti da questo team laborioso, sereno, umile, unito, dove ognuno ha giocato la sua parte e questo è tipico del DNA Norauto. Lo spirito di questa squadra ha stupefatto tutti noi. In Norauto, esiste una dinamica umana molto forte nei nostri centri in tutta Europa. Abbiamo riunito le nostre squadre con la l’intento di illustrare cosa significa la Coppa America ed evidenziare le reali analogie con le esperienze dei nostri dipendenti. In termini di immagine, l’esposizione Norauto è andata ben oltre le nostre aspettative: un’operazione che contribuisce concretamente a costruire una grande statura del marchio. Senza alcun dubbio, confermiamo il nostro impegno per la 36 ° America’s Cup al fianco del team Franck Cammas. Sappiamo che per allora avranno progredito ulteriormente e ci auguriamo che altre aziende si uniranno a noi per consentire loro di lavorare con un budget più ‘congruo’ per questa competizione“.