Cantieri

Baglietto arrivano gli esuberi

  Tra i sessanta e i settanta esuberi nei tre cantieri. Investimenti sul riadeguamento delle strutture al fine – anche – di costruire barche più piccole, perché questo vuole il mercato. Nessuna chiusura di stabilimenti e riconferma della loro mission produttiva: si continua a fabbricare yacht.

Prende corpo tra i timori dei lavoratori e dei sindacati il piano di riassetto dei cantieri Baglietto, circa 190 dipendenti spalmati in gran parte sul territorio ligure (Varazze e La Spezia) e Pisa. Ieri alla Spezia era il giorno atteso – ma per certi versi anche temuto – dai sindacati. Sono loro – Cgil, Cisl e Uil – ad aver chiesto alla proprietà, la Camuzzi, un incontro sul futuro dell’azienda. Evidente il momento di difficoltà delle commesse, pressanti le voci che davano in arrivo un pesante taglio del personale. Baglietto non è l’unico cantiere a guardare il futuro con preoccupazione: Ferretti Group ha annunciato 300 tagli a livello mondiale. Reggono, un po’ meglio, le attività di refitting e rimessa a nuovo delle vecchie unità, ma la cantieristica risente drammaticamente la crisi dei consumi. Come ha evidenziato anche il Salone nautico di Genova.

In questo quadro ieri i sindacati si sono seduti al tavolo di confronto alla Spezia con di fronte i vertici della Camuzzi, l’azienda cui fa capo il gruppo Baglietto. C’era Fabrizio Garilli, presidente, Ruggeromassimo Jannuzzelli, vicepresidente esecutivo, l’amministratore delegato Maurizio Cei e il capo del personale Galdino Amantea. Per i sindacati erano presenti le Rsu di Varazze, Spezia e Pisa – i tre cantieri – e le segreterie territoriali.

I numeri, innanzitutto: rischiano di saltare tra i 60 e i 70 posti di lavoro. Sono esuberi pesanti, spiegano fonti sindacali, ma non tutto è ancora deciso. La prossima settimana ci sarà un nuovo incontro. Cgil, Cisl e Uil vogliono mettere le mani nel piatto per vedere sino a quanto – «anche zero» – si possono ridurre gli esuberi. Dopo, si discuterà su ccome muoversi: ricorso alla cassa integrazione, in che forma, e quant’altro. Per ora, niente annunci di scioperi o agitazioni.

Il piano di ristrutturazione dei cantieri, che si accompagna al piano industriale quadriennale 2009-2013, è stato realizzato col supporto della società di consulenza Bain&Co.

«Tale piano – spiegano alla Baglietto – sarà finalizzato nel medio termine a rafforzare l’azienda, in uno scenario competitivo molto complesso,  attraverso l’indispensabile  contenimento dei costi per adeguare la capacità produttiva alle attuali esigenze di mercato e parallelamente attraverso l’aumento degli investimenti per lo sviluppo di nuovi modelli e il potenziamento della rete commerciale e del marketing per il mantenimento e l’incremento della notorietà dei marchi e per consolidarne la presenza sul mercato». Come a dire, qui non si taglia solo, come ha tenuto a puntualizzare personalmente Ruggeromassimo Jannuzzelli: «La proprietà crede profondamente  nell’azienda e nei  suoi due prestigiosi brand (Baglietto e Cantieri di Pisa, ndr.)  tanto da aver fatto investimenti molto importanti  che hanno consentito a Cantieri di Pisa di presentarsi al mercato negli ultimi 2 anni con ben 4 nuovi modelli. Lo stesso impegno è stato speso sui Cantieri Baglietto che vedono ad uno stato avanzato lo studio di nuovi modelli per poter ampliare l’attuale offerta di prodotti  ed incontrare le mutate richieste della clientela». Tra queste, pare, un ridimensionamento della stazza delle navi.

«La testimonianza concreta dell’impegno e della determinazione  della proprietà di voler traghettare l’azienda oltre la crisi – spiegano alla Baglietto – è dimostrata dall’aver iniettato liquidità per  oltre  30 milioni di euro nel corso dell’ultimo anno in accordo con un piano di ristrutturazione  che vede coinvolto il sistema bancario».

SAMUELE CAFASSO

FONTE: SHIPPING ONLINE

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