Economia

Besenzoni innova con l’Università di Bergamo

Besenzoni e l’Università di Bergamo navigheranno insieme sugli yachts più belli del mondo. Hanno, infatti, dato vita ad un progetto di trasferimento tecnologico per realizzare articoli innovativi per la nautica (i progetti sono ancora coperti dalla massima riservatezza e verranno presentati ai prossimi saloni nautici internazionali). Le strutture saranno installate su grandi barche da diporto costruite dai più noti cantieri del mondo e destinate ad essere vendute ad autorità e personalità di primo piano del panorama internazionale.
La ricerca, interamente finanziata da Besenzoni, azienda leader nel settore degli accessori nautici, ha una durata prevista di sei mesi ed è strutturata in una parte teorica a cura dell’Università  in collaborazione con i progettisti dell’azienda, e in una parte pratica che si svolgerà sia nei laboratori dell’ateneo orobico sia presso l’azienda.

Infatti, Besenzoni ha aperto le porte del proprio stabilimento a Sarnico, dando completa disponibilità ad ospitare i docenti, ricercatori e studenti impegnati nel progetto. La sinergia tra Università e Besenzoni ha favorito l’inserimento di studenti per uno stage estivo che favorirà sicuramente l’incontro tra mondo del lavoro e mondo della scuola, permettendo a giovani ricercatori di continuare a fare ricerca di alto livello in Italia

“Allestiremo prototipi nei nostri laboratori – ha evidenziato il professor Sergio Baragetti, direttore scientifico del progetto e docente di Progettazione Meccanica –, li studieremo e convalideremo i risultati teorico-numerici con prove sperimentali che condurremo per capire quali modifiche apportare al fine di realizzare strutture innovative e che garantiscano la massima sicurezza”.

Con oltre 40 anni di esperienza, la società di Sarnico esporta i propri prodotti in tutto il mondo ed investe moltissimi risorse nella ricerca.

“È la base fondante della nostra azienda – ha sottolineato Giorgio Besenzoni -, che ha di fatto inventato nel 1967 il concetto di accessorio nella nautica da diporto e che da allora continua a sviluppare soluzioni che possano soddisfare le richieste degli armatori più esigenti destinando alla ricerca circa il 10% della propria attività”.

“Abbiamo deciso di iniziare questa collaborazione e di mettere a disposizione tutta la nostra expertise – ha concluso Besenzoni – per sostenere l’eccellente ricerca che le nostre università sono in grado di realizzare, contribuendo ad esportarla e farla conoscere presso i contesti e i mercati internazionali.”

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