Oceano

Bet1128 conquista una posizione dopo l’altra

Ripartita dopo un pit-stop di quasi 8 ore a La Coruña, in Spagna, per Bet1128 ora c’è un solo scopo: guadagnare posizioni e riportarsi nel gruppo di testa della regata. Rientrati in 21ma posizione, Gaetano Mura e Sam Manuard al momento di andare in stampa erano già 16esimi. E ora, finalmente, le condizioni meteo permettono di recuperare le forze.

L’esperienza e la forza di un team vincente sta anche in questo: la determinazione che porta a non mollare mai, reagendo con la massima tempestività e capacità di governo ad ogni cambio di situazione. Bet1128 naviga a poco più di 460 miglia a largo della costa marocchina. Gaetano e Sam si lasceranno l’isola di Madeira e le Canarie a sinistra, in direzione sudovest verso Capo Verde. Il vento sembra essersi stabilizzato sui 22 nodi da nordest. Questo significa andatura di lasco, ossia con vento che spinge e mare a favore. La velocità media è sui 12 nodi, ma si verificano non di rado condizioni in cui in planata la barca raggiunge i 22 nodi (40 km/h e oltre). 

Bet1128 si sta avvicinando velocemente al centro della flottiglia dei Class40 che stanno seguendo la rotta ortodromica verso sud-sudovest (la più breve fra due punti sulla superficie terrestre), mentre ben 7 fra gli scafi in gara stanno dirigendo a sud, diritti verso le Canarie, probabilmente alcuni fra questi per uno scalo tecnico per effettuare riparazioni o rifornimenti.

Intanto in testa al gruppo dei Class40 si accorcia la distanza fra GDF Suez e Mare, un duello continuo sin dalla partenza a Le Havre. Oggi, all’ottavo giorno di regata si trovano a circa 30 miglia l’una dall’altra a viaggiano fortissimo. Sia le due barche in testa alla classifica, sia Bet1128 sono nate dalla mano del progettista Sam Manuard, architetto navale e co-skipper di Gaetano Mura, e davvero sembrano avere una marcia in più.

In questo momento, la luna piena, la stessa che vediamo anche dalle nostre finestre, accompagna durante la navigazione notturna dando una migliore visibilità e certamente a un clima di maggiore ottimismo a bordo.

Ma il relax è un lusso che questi atleti hanno lasciato a terra: il loro impegno mentale e fisico è assoluto e tale deve restare ancora per settimane, giorno e notte, fino all’arrivo a Itajaì in Brasile. Non a caso Mura e Manuard si sono preparati alla Transat Jacques Vabre 2013 nel corso di mesi allenamento e regate.

Ciò nonostante, la stanchezza per il forte impegno e il disalberamento dei giorni scorsi si è fatta sentire, i turni al timone sono faticosissimi, Gaetano e Sam non si concedono più di 20 minuti di riposo alla volta. Tanto che un colpo di sonno sotto raffica, in piena notte e in discesa da un’ondata alta e ripida ha fatto sbandare Bet1128 con violenza, spingendo la fiancata in acqua. Quella che i velisti chiamano una “straorzata”.

Essere in due a bordo in questi casi è essenziale per la rapidità di intervento: manovra di recupero riuscita, ripresa la navigazione, con una non trascurabile “iniezione” di adrenalina. Intanto la classe più performante in gara per la Rotta del Caffè, quella dei trimarani MOD 70, sta già attraversando l’equatore, oltre 2.150 miglia più avanti. Una zona dove i cambi di pressione e il pericolo di bonaccia sono sempre in agguato e la capacità di sfruttare le condizioni di vento può fare molta differenza.

Ma per Bet1128 questa è storia ancora da scrivere.

 

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