La cosiddetta “economia blu” è uno dei temi caldi del momento in fatto di investimenti sostenibili: i vantaggi che possono essere tratti da un ripensamento dello sfruttamento delle risorse marittime sono numerosi e fondamentali in un momento storico così attento al futuro del pianeta.
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Cos’è la Blue Economy e perché se ne parla tanto?
Sempre più spesso capita di sentire o leggere di “Blue Economy”: ma di cosa si tratta esattamente e come mai è così di tendenza negli ultimi tempi? Anche nota come “economia blu”, è un concetto decisamente recente, formulato per la prima volta nel 2010 per merito dell’economista belga Gunter Pauli. L’autore ha dedicato un intero libro a questa nuova forma di economia sostenibile, “Blue Economy. 10 anni. 100 innovazioni. 100 milioni di posti di lavoro”, basandosi su un concetto di base fondamentale: imitando la natura (tramite la cosiddetta biomimesi) è possibile trovare soluzioni alternative e sostenibili sia per le tecniche di produzione che per quelle di trasformazione. Applicando la blue economy sono infatti evidenti i miglioramenti dal punto di vista economico (sfruttando al meglio sistemi già esistenti e soprattutto valutandone di nuovi ed emergenti), sociale e ambientale (riducendo le emissioni dannose per l’ecosistema) delle attività di produzione coinvolte. In tutto ciò, l’utilizzo del termine blu non è ovviamente casuale: il riferimento è al colore del mare, certamente, ma allude soprattutto a tutti i vantaggi che la navigazione marittima può apportare rispetto a quella terrestre e agli ambiti in cui ciò si può applicare. Nell’economia blu, infatti, ci si rivolge in particolare ai miglioramenti nel campo della sostenibilità che si potrebbero ottenere indirizzando le principali forme di spostamento di merci dal trasporto via terra al trasporto marittimo; se non interamente perlomeno ricorrendo al trasporto intermodale, ossia quello che vede l’uso combinato di più mezzi (per via aerea, terrestre e marittima dunque) per spostare merci. Impatto ambientale sostenibile, crescita dei posti di lavoro, innovazione, tutto grazie al “mare”: sono i punti fondamentali dell’economia blu.
ETF, investimenti sostenibili e trading
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Considerando i vantaggi attuali e futuri più che innovativi derivanti da questo modello di economia è perciò facile capire come la blue economy abbia potuto attirare l’attenzione degli investimenti per la sostenibilità, in particolare per quanto riguarda gli ETF, ossia i fondi di investimento noti come Exchange-traded Fund che appartengono alla “macro-famiglia” dei prodotti a indice quotati. Nel 2020 è stato infatti lanciato il primo ETF relativo alla blue economy, il Bnp Paribas Easy Ecpi Global Esg Blue Economy Ucits Etf, promosso a livello globale e ora quotato anche in Italia: rappresenta uno degli investimenti responsabili più allettanti per aumentare l’impatto dell’economia blu sulla società e sull’ambiente. Per capire meglio questo fenomeno ci si può informare anche online: non è però facile orientarsi tra le tante risorse disponibili, sia che si tratti semplicemente di raccogliere informazioni che di agire direttamente, perciò in molti casi ci si può rivolgere direttamente a piattaforme di trading e a broker forex online. Per trovare i migliori e più affidabili occorre quindi informarsi dettagliatamente, e ciò è possibile grazie alle numerose guide online che recensiscono le piattaforme di trading oggi disponibili: sia per quanto riguarda la quantità di strumenti utilizzati, sia i tipi di bonus (bonus di benvenuto, cashback e molti altri) che i tipi di broker (come STP, ECN, DMA), senza trascurare la disponibilità ed efficienza del servizio di assistenza ai clienti. L’economia blu è uno degli investimenti sostenibili più interessanti degli ultimi 20 anni, ed è più che ragionevole pensare che se ne parlerà sempre di più e con maggiore interesse anche in futuro.
Sono dunque questi i punti più importanti sui quali concentrarsi se si desidera approfondire la propria conoscenza della blue economy: dai concetti di base ai suoi impieghi, diventerà sempre più rilevante sia a livello globale che per quanto riguarda il sistema economico italiano.