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Confindustria Nautica: Dallo Stato alle Regioni, sostenere la crescita.

UCINA – Presentati i risultati del Rapporto sul Turismo Nautico – anno 2010. A seguire un convegno sui temi del federalismo demaniale e della semplificazione amministrativa. Si è tenuto quest’oggi il convegno “Dallo Stato alle Regioni, sostenere la crescita”, appuntamento organizzato da UCINA Confindustria Nautica e dedicato al federalismo demaniale e alla semplificazione amministrativa quali strumenti di sviluppo del comparto nautico. Il convegno si  aperto con la presentazione del Rapporto sul Turismo Nautico – anno 2010, pubblicazione a cura dell’Osservatorio Nautico Nazionale, organismo nato nel 2008 con l’obiettivo di realizzare un’analisi nazionale sulla domanda turistica legata al mare (aspetti territoriali, produttivi, economici, di mercato e legislativi).

Il rapporto fornisce il primo quadro aggiornato a livello nazionale e regionale dei principali fattori che interagiscono con il settore della nautica e, nello specifico, del turismo nautico. Tra i principali dati evidenziati dal rapporto emerge l’impatto economico del diportismo sul territorio: la spesa media complessiva sostenuta dai soli diportisti stanziali nei marina turistici è stata nel 2009 pari a 1.1 miliardi di Euro, di cui 620 milioni spesi direttamente sul territorio (ristorazione, trasporti, shopping, intrattenimento e cultura), e 480 milioni all’interno dei marina stessi (costo dell’ormeggio e della manutenzione, accessori e componenti, etc.).

L’indagine, che il prossimo anno si estenderà alle altre strutture minori (piccoli approdi, canali naturali, ormeggi a secco, etc.) ha evidenziato per il 2010 un calo del 26% nella spesa diretta sul territorio. Il rapporto ha infatti rilevato la presenza di oltre 153.000 posti barca (di cui il 25,3% nei marina turistici, il 63,4% nei porti polifunzionali e l’11,3% nei punti di ormeggio) distribuiti in 534 infrastrutture. Il convegno è poi proseguito con un dibattito sui temi della portualità e della semplificazione amministrativa a cui hanno preso parte, tra gli altri, il Presidente del Consiglio di Stato, Pasquale De Lise, il Sottosegretario con Delega alla Semplificazione, Francesco Belsito, il Capo Ufficio legislativo del Ministro Calderoli, Giuseppe Chinè e l’Assessore della Regione Liguria Pippo Rossetti in rappresentanza della Conferenza delle Regioni.

Il Consigliere Chinè nel suo intervento ha sottolineato come il Governo, accogliendo la richiesta di avere regole più snelle e con un minimo denominatore, abbia inserito ben tre norme di interesse per il comparto, nel disegno di legge di semplificazione normativa, già approvato alla Camera e a breve in discussione in Senato. Si tratta della semplificazione della vita amministrativa delle navi da diporto adibite a noleggio, dell’eliminazione della licenza edilizia per i pontili galleggianti, che attualmente sia aggiunge alla concessione demaniale, e della semplificazione dei trasporti eccezionali, le cui procedure sono assai più complesse (e di conseguenza costose) che in Germania e in Francia.

Luciano Serra, Presidente di Assonat, si è espresso affinché venga rivista la norma che equipara i porticcioli agli stabilimenti balneari, moltiplicando i canoni anche per le concessioni già esistenti, mentre Roberto Perocchio, Presidente di Assomarinas. Ha ricordato il caso della Regione Friuli, dove i marina e i porti a secco sono equiparati a strutture turistiche, auspicando che questo rappresenti il punto di partenza perché venga equiparata anche l’aliquota Iva. La necessità di creare regole comuni è stata sottolineata da Aldo Bonomi, Vicepresidente Confindustria, che ha ricordato come un equilibrio tra le regioni sia il presupposto indispensabile per la creazione di un sistema integrato a sostegno della filiera.

Dal canto suo, Pasquale De Lise ha ribadito che il federalismo è forte se è presente uno stato centrale forte, in grado di fare da garante al preminente interesse generale. Infine, nelle conclusioni, Francesco Belsito  ha ribadito che, anche per quanto riguarda il comparto della nautica, semplificazione e sviluppo costituiscono il motore delle riforme varate dal Governo, mirate a stimolare l’attivazione di quelle energie e di quelle eccellenze che sono presenti nel paese.

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