Oceano

Dopo Alberto, tutti a caccia di Groupama

Dopo essere sopravvissuti ai “colpi” della tempesta tropicale Alberto, i cinque inseguitori si sono messi in caccia dei francesi di Groupama, che grazie a un migliore tempismo ieri avevano preso la testa e un notevole vantaggio. Le distanze si accorciano, anche grazie a una maggiore pressione del gruppo rispetto al battistrada. Al rilevamento delle ore 12 PUMA è secondo a poco più di 22 miglia dal leader, seguito in terza posizione da Telefónica. Abu Dhabi è quarto e CAMPER, il team che è stato maggiormente penalizzato dal repentino cambio di vento di ieri è quinto, Sanya sesto ma veloce e in recupero. Tutta la flotta oggi passerà la prima barriera delle 3.000 miglia alla meta, ma davanti sembra esserci vento leggero e le soprese non mancheranno. L’arrivo anticipato della depressione tropicale Alberto ha creato scompiglio nella flotta della Volvo Ocean Race, impegnata nella settima tappa da Miami a Lisbona e solo i francesi di Groupama, che decidevano di strambare prima dei loro rivali, sono riusciti a tenersi fuori dall’occhio del ciclone che ha provocato venti in prua a oltre 35 nodi, grandi onde e una pericolosa tempesta di fulmini che ha costretto cinque team a navigare in condizioni di quasi sopravvivenza per diverse ore.
“Stavamo cercando di giocare sul salto di vento e di trovare l’aria più fresca a sud ma un giro violento ci ha condotto esattamente nell’occhio del ciclone. Poi sono state 12 ore di caos perché siamo finiti dalla parte sbagliata, di bolina con 35 nodi. Improvvisamente, invece di camminare veloci verso est a sud della depressione, ci eravamo dentro in pieno e in modalità di sopravvivenza con tre mani di terzaroli e il fiocco pesante da tempesta.” Ha raccontato lo skipper di Abu Dhabi Ian Walker, oggi quarto. Ma a parte il vento forte e il mare molto formato Ian Walker ha raccontato che: “Abbiamo trovato un mare orribile, ma la cosa più preoccupante sono stati i fulmini. Ne arrivavano da tutte le parti, puntavano intorno alla barca e sembrava impossibile che non prendessero l’albero di carbonio.”

Sullo stesso tono il racconto di Mike Sanderson skipper di Team Sanya: “Siamo felici di esserne usciti senza danni, perché abbiamo trovato vento fino a 40 nodi in prua, pioggia e persino grandine. Tutto sommato la giornata di ieri non la metterei nella lista di quelle piacevoli, anzi è stato piuttosto brutto, il vento girava di 200 gradi ed è stata dura per i ragazzi, non hanno dormito. Le prossime 24 ore? Saranno di nuovo complicate, c’è una brutta bolla di vento leggero davanti che non sappiamo se riusciremo a passare.”

Tuttavia, il team che ha pagato di più è stato certamente CAMPER with Emirates Team New Zealand, che è rimasto nel centro della depressione, passando dalla seconda alla quinta posizione nel volgere di poche ore.  “Sfortunatamente ieri è stata una delle peggiori giornate della regata, abbiamo perso quasi 25 miglia.” ha detto lo skipper Chris Nicholson. “Mentre combattevamo il vento leggero che arrivava da tutte le parti, PUMA e Telefónica se ne sono resi conto e sono riusciti a tenersi alti, evitando il buco in cui siamo caduti noi.” Ha raccontato l’MCM Hamish Hooper nel suo blog. “Anche Abu Dhabi ci ha passato durante quelle che posso solo descrivere come delle ore disastrose. La nostra speranza è che ci siano ancora dei cambiamenti, per riuscire a tornare avanti. Di certo è una situazione stressante.”

Lo skipper di Groupama Franck Cammas si è detto soddisfatto della scelta, ma non crede certo che la situazione sia sotto controllo. “Abbiamo navigato bene nella depressione, abbiamo strambato prima di rimanere intrappolati, perciò siamo riusciti a evitare la zona di vento instabile al centro. Le previsioni meteo per le prossime ore indicano che il vento sta scendendo, ce ne sarà poco davanti. Speriamo che non sia una calma totale perché il team alle nostre spalle hanno ancora aria e si stanno avvicinando. Sfortunatamente la flotta si ricompatterà. Non c’è nulla di sicuro, però, può succedere qualsiasi cosa prima dell’arrivo a Lisbona.”

In effetti gli inseguitori hanno recuperato molto sui battistrada, e a bordo di Groupama sicuramente si sta guadando nello specchietto retrovisore, mentre gli effetti dell’anticiclone si faranno più forti di quelli di Alberto, ormai alle spalle. Una compressione della flotta è molto probabile visto che negli ultimi quattro rilevamenti il gruppo inseguitore ha fatto registrare velocità medie superiori a quelle dei francesi. Tutti, comunque, oggi abbatteranno la prima barriera della tappa, scendendo sotto le 3.000 miglia dal traguardo.

Secondo il report delle ore 12 di oggi, le velocità si sono stabilizzate per tutti sui 16/19 nodi, con un vento di componente sud. Alle spalle di Groupama sono gli americani di PUMA a mantenere al seconda piazza, a 22,1 miglia, seguiti a poco più di 4 miglia da Telefónica che nelle ultime ore si è avvicinato alla zona dove naviga Abu Dhabi, la barca più veloce nelle ultime ore con 19,6 nodi contro i 15,4 della barca guidata da Franck Cammas. 



Si prevede che i team possano impiegare circa 11 giorni per portare a termine la settima tappa. Maggiori informazioni, immagini e notizie sul sito internet ufficiale www.volvooceanrace.com dove è anche possibile seguire l’andamento della flotta con lo strumento della cartografia elettronica aggiornata ogni tre ore, anche in modalità 3D.

Posizioni al rilevamento delle ore 10 GMT (le 12 ora italiana) del 22 maggio:

1. Groupama sailing team, a 3.033,3 miglia da Lisbona

2. PUMA Ocean Racing powered by BERG, +22,1 


3. Team Telefónica, +26,3


4. Abu Dhabi Ocean Racing, +33


5. CAMPER con Emirates Team New Zealand, +38,4

6. Team Sanya, +44,5

Related Posts