News Notizie Oceano

GLOBAL SOLO CHALLENGE

Continuano le partenza a A Coruna della sfida più affascinante del momento per appassionati navigatori. Infatti mentre i media danno grande risalto alla vela per i professionisti, un’altra sfida ben più appassionante è quella dei navigatori solitari che non con meno professionalità affrontano i loro giro del mondo: la Global Solo Challenge.

L’evento ideato da Marco Nannini prevede partenze scaglionate per un arrivo in “real time” che non prevede compensi alla chiusura ma li fornisce già alla partenza con gli scaglioni. Il 29 ottobre scorso è andato in acqua un truppone di marinai, molti dei quali italiani.

A mezzogiorno di domenica 29 ottobre, l’ideatore e organizzatore della Global Solo Challenge, Marco Nannini annunciava sulla chat degli skipper: “Signore e signori, lo spettacolo ha inizio!”, augurando buon vento ai sette navigatori appena partiti da A Coruña.

Da sabato alle 15:00 locali (13:00 UTC), la linea di partenza si era “virtualmente” aperta. A partire dall’orario stabilito dall’organizzazione, in base alle performance delle imbarcazioni, i concorrenti avrebbero potuto lasciare il porto galiziano in qualsiasi momento. Gli skipper però hanno deciso di aspettare, a causa delle condizioni meteo particolarmente sfavorevoli per iniziare un giro del mondo e una navigazione serena. Al largo di A Coruña si registravano venti con raffiche di più di 40 nodi e onde di 5-7 metri.

La prima a lasciare A Coruña, mentre la depressione si spostava verso ovest, è stata Cole Brauer, la navigatrice americana a bordo del Class40 First Light. Una partenza intima, avvolta ancora dall’oscurità della notte, che ha condiviso solo con il suo equipaggio. Il team l’ha accompagnata nelle prime miglia in mare verso il suo sogno, seguendola su un gommone. Alle 5:38 ora locale tagliava la linea di partenza, iniziando ufficialmente il suo giro del mondo.

Gli altri skipper hanno preferito aspettare le prime ore del mattino, con l’alba di domenica anticipata di un’ora, grazie all’entrata in vigore dell’ora solare in tutta l’Europa. Il Marina Coruña si è animato e i pontili si sono riempiti: tanti familiari e amici si sono raccolti intorno alle barche dei navigatori per salutarli e assistere a questo momento frutto di anni di preparazione e sacrifici. Una Babele di lingue tra spagnolo,inglese, francese e italiano ma gli sguardi pieni di emozione bastavano a chiarire i sentimenti di tutti.

Sette erano gli skipper a presentarsi sulla linea di partenza. Nella flotta dei Class 40, Riccardo Tosetto su Obportus 3, Juan Merediz su Sorolla, David Linger su Koloa Maoli, François Gouin su Kawan 3 e Cole Brauer su First Light. Ronnie Simpson sul suo Open 50’ Shipyard Brewing e Alessandro Tosetti sull’ULDB 65’ Aspra completavano la lista dei concorrenti che raccolgono questa sfida.

Inizialmente era prevista la partenza di otto skipper. Kevin Le Poidevin sull’Open 40 Roaring Forty, ha raggiunto A Coruña mercoledì 25 ottobre, di notte, dopo un trasferimento impegnativo e sfidante da Falmouth. Ha comunicato, giovedì mattina, all’organizzazione la sua decisione di posticipare la sua partenza di una settimana a causa di un piccolo infortunio alla schiena subito durante la navigazione.

Anche Peter Bourke, lo skipper americano, a bordo del Class40 Imagine, che avrebbe dovuto partecipare alla partenza del 28 ottobre, purtroppo ha comunicato qualche mese fa il suo ritiro, a causa di problemi di salute.

Juan Merediz, l’unico skipper spagnolo, a bordo del Class40 Sorolla è stato il primo a lasciare il porto, salutato e festeggiato da tanti sostenitori locali e dalla famiglia che non ha nascosto la commozione. I suoi sponsor erano presenti a sostegno della sua campagna per la promozione della vela d’altura in Spagna. Alle 8:56 ora locale, tagliava la linea di partenza.

È stata la volta, poi, dello skipper italiano Riccardo Tosetto sul Class40 Obportus 3. Una piccola comunità italiana di una ventina di persone gli aveva fatto compagnia negli ultimi giorni. Non tutti hanno potuto posticipare di un giorno il ritorno a casa, ma gli abbracci, i baci e le lacrime non sono mancati. Soprattutto il bacio di Valeria, la sua fidanzata che lo sta supportando in tutta questa avventura e ha lasciato un pezzo del suo cuore in barca affinché sostenga Riccardo e gli dia la forza per superare le tante prove che affronterà. Alle 09:00 ora locale, tagliava la linea di partenza. Dopo uno scroscio di pioggia battente è apparso l’arcobaleno, un segno di buon auspicio come a coronare la straordinaria impresa sua e di tutti gli skipper della GSC.

Ronnie Simpson è stato il terzo a mollare gli ormeggi. Nei giorni prima della partenza il navigatore americano appariva sempre teso e concentrato nella preparazione degli ultimi dettagli. Stamattina, quando ha salutato i suoi cari, il suo team e Whitall Stokes, il benefattore che gli ha donato Shipyard Brewing (ex-Sparrow), il suo Open 50’, era finalmente rilassato. Lo sguardo verso l’orizzonte, felice di ritrovare la sua dimensione di libertà in mare. Alle 09:09 ora locale, tagliava la linea di partenza.

A bordo dell’ULDB 65’, Aspra, bianca come le creste delle onde dell’Atlantico, lo skipper Alessandro Tosetti è partito dopo aver salutato e abbracciato le sue figlie gemelle Bianca e Giorgia, Raffaella e i suoi famigliari. L’italiano si era fatto apprezzare da tutti i partecipanti. Nei giorni che precedevano la partenza, aveva ospitato ogni team per un caffè o una cena, incarnando la nota ospitalità e sociabilità italiana. Il mare lo ha accolto con grande spettacolarità e un gruppo di delfini l’ha seguito nelle sue prime miglia in mare. Alle 9:13, ora locale, tagliava la linea di partenza.

Dopo un’ora circa, anche Francois Gouin, salutato dal suo numeroso team OKeania – più di quaranta persone, tra familiari, amici e partner dell’evento e sul lavoro – ha lasciato il Marina Coruña a bordo del suo Class40, Kawan3. Le figlie gemelle Jade e Lou che avevano viaggiato da Tahiti per vederlo partire purtroppo non hanno assistito a questo momento. Ma negli ultimi giorni avevano lavorato senza sosta per aiutare il padre, pulendo la carena della barca e girando tutta la città in cerca delle ultime cose necessarie. Hanno portato la loro allegria e il loro sorriso come dono più grande sia per François, in partenza, sia per appoggiare la madre Nanou nella separazione dal marito per alcuni mesi. Alle 10:25, ora locale, tagliava la linea di partenza.

David Linger, skipper americano a bordo del Class40 Koloa Maoli, è stato l’ultimo del gruppo a lasciare il Marina Coruna. La sua fidanzata Lilly Miller Kuehl, anche lei appassionata navigatrice, gli è rimasta vicina fino all’ultimo momento. L’ha aiutato nelle acque del porto ad issare la randa e gli ha dato un ultimo abbraccio e bacio prima di saltare sul gommone del team della Brauer. A bordo con lui è rimasto comunque un compagno speciale, “Flat George”, il loro gatto virtuale. Per sapere la sua storia speciale, seguite i social dell’evento. Alle 10:45, ora locale, tagliava la linea di partenza.

Tutti i navigatori sono partiti con una configurazione di vele da tempesta: tre mani di terzaroli alla randa e, per alcuni, una tormentina a prua. Altri hanno optato per un fiocco, cercando più velocità e potenza sulle imponenti onde oceaniche.

Durante l’ultima settimana, emozioni intense hanno coinvolto tutti. Gli skipper hanno vissuto momenti di tensione per decidere il momento migliore per partire, cercando di evitare il peggio del maltempo; momenti di concentrazione durante i controlli di sicurezza. Vi sono state anche la gioia di condividere questo risultato con i loro team che hanno tanto lavorato per concretizzare questo sogno e l’allegria e la complicità con le loro famiglie e gli altri skipper, durante i momenti conviviali organizzati dal team della GSC, giovedì sera e venerdì pomeriggio.

Le famiglie hanno sentito la tristezza della separazione, ma anche l’ammirazione ed orgoglio per il coraggio che questi uomini e donne di mare stanno dimostrando nel perseguire un’impresa così estrema.

Per l’organizzazione, è stata una grande gioia supportare gli sforzi e il sogno in cui credono e vedere da vicino i volti, gli sguardi, le lacrime e i sorrisi di persone che meriterebbero con le loro storie diverse e speciali di diventare tutti i protagonisti di un romanzo d’avventura.

Venerdì scorso, durante una toccante cerimonia, Archie Fairley, segretario dell’International Association of Cape Horners, ha evocato il credo dell’associazione tratto dal libro delle regole della Sezione Britannica del 1969. L’IACH mira a “rafforzare il legame di cameratismo che unisce quel gruppo esclusivo di uomini e donne che hanno avuto l’onore di doppiare Capo Horn a vela.”

La GSC ha dato a molti navigatori non professionisti la possibilità di realizzare il sogno di fare il giro del mondo in solitario e senza scalo, e tutti hanno creduto in questa prima edizione. Si è formata una comunità coesa e solidale, e anche se ciascun navigatore affronterà ora le proprie avventure da solo, quel legame li unirà per anni, se non per tutta la vita.

I disegni dei bambini della scuola vela di Marina Coruña, che sabato mattina hanno visitato le barche, trasmettono con la leggerezza e la semplicità un messaggio fondamentale: “Global Solo Challenge, è possibile! Buon giro del mondo!”

La luna piena, domenica notte ha accompagnato e illuminato la rotta dei quattordici concorrenti della GSC in mare, sparsi in diverse latitudini del globo. L’inseguimento è incominciato!

Related Posts