Un giro del mondo richiede tanta attenzione e focalizzazione, ma un giro del mondo in solitario richiede anche tanta organizzazione. Questo l’estratto dell’articolo apparso oggi sul sito della regata, che sarà uno degli eventi più emozionanti del 2023.
Pensa solo al fatto di essere completamente solo per così tanto tempo. Nessuno con cui chiacchierare, nessuno con cui scambiarsi le idee, nessuno che ti tiri su il morale quando le cose prendono una brutta piega, quando sei infreddolito, bagnato e stravolto perchè il tempo è stato pessimo troppo a lungo.
Se pensi di avere le conoscenze e la forza necessari, devi ancora chiederti se possiedi le capacità organizzative per pianificare un’avventura come questa.
Devi essere in grado di prepararti per questa sfida da un punto di vista economico: bisogna di sicuro considerare una serie di implicazioni finanziarie, anche se queste non si avvicinano minimamente alle spese da sostenere per eventi come la Vendée Globe.
Devi essere sicuro che la barca sia quella giusta ed essere in grado di affrontare le peggiori condizioni meteomarine. Devi assicurarti che la barca soddisfi i precisi standard di sicurezza messi a punto dagli organizzatori dell’evento, e adattare la barca con le modifiche e l’equipaggiamento aggiuntivo richiesti. Devi mettere in conto tutto ciò che può andare storto: la rottura di una vela, una scuffiata, un’emergenza medica.. Devi preparare le provviste. Devi avere ottime conoscenze di meteorologia, di navigazione, di sistemi di comunicazione, di impianti elettrici e di meccanica.
Il regolamento è disponibile sul sito della Global Solo Challenge; tuttavia mi preme sottolinearne alcuni aspetti. L’età minima è di 18 anni, mentre non c’è un limite massimo. Devi essere abilitato alla navigazione secondo le leggi del tuo Paese e devi essere in possesso degli attestati di primo soccorso, di sopravvivenza personale e di utilizzo dei mezzi di salvataggio. La barca deve soddisfare le regole della GSC.
Se possiedi tutti questi requisiti, dovrai inotre avere percorso, con l’imbarcazione che vuoi utilizzare nella regata, almeno 2000 miglia in solitaria e senza scalo su un percorso approvato (tanto per intenderci, è la distanza tra La Coruña in Spagna e il territorio Inuit di Rigolet nella provincia canadese di Labrador).
A parte questi titoli, i criteri per la qualificazione alla gara sono a discrezione dello skipper, che deve sentirsi in grado di affrontare questa avventura.
Proprio come ha sintetizzato uno degli iscritti, l’italiano Simone Camba che alla domanda “Quale credi sarà la più grande sfida?” ha risposto “Arrivare alla linea di partenza…”