Economia

Il lusso in crescita grazie anche alla Cina

Nel settore del lusso quest’anno orologi e alcolici avranno un solido rimbalzo, mentre i titoli per cui si attendono le migliori performance sono LVMH (LVMH.PA), Swatch (UHR.VX) e Richemont (CFR.VX). Questa l’opinione di Isabelle Ardon, responsabile del fondo per il lusso di SG Gestion (31,5 milioni di patrimonio gestito), secondo il quale il settore avrà un andamento migliore di quello del mercato, calcolato dall’indice MSCI World .MIWD00000PUS, e di quello del comparto (MSCI Consumer Discretionary).

Reuters – Merito della forte domanda attesa dalla Cina, del recupero che dovrebbe esserci in Usa e dell’indebolimento dell’euro. Mentre per orologi e alcolici verrà una spinta ulteriore anche dalla ricostituzione delle scorte nel dettaglio dopo i tagli del 2009, anno maglia nera per il settore del lusso.

“Orologi e alcolici sono i settori che preferiamo dato che ci si attende una bella crescita nel 2010”, spiega Ardon nel corso del Reuters Global Luxury Summit che si svolge a Parigi. La dinamica degli orologi dovrebbe essere a due cifre, contro il 22% perso nel 2009, per la fund manager.

Le quotazioni di LVMH e Richemont sono già salite del 10% circa rispetto a gennaio, mentre Swatch è a +15%. La casa svizzera – tra i suoi marchi Omega, Breguet, Longines e Tissot – è vista in posizione migliore rispetto alla rivale Richemont, che vende Cartier e IWC, ed anche sul mercato cinese ha una esposizione migliore.

La maggior partecipazione di SG Gestion nel comparto è LVMH, una leader mondiale che trarrà beneficio anche dal recupero atteso nelle vendite di cognac e champagne. L’euro debole consentirà anche qualche aumento di prezzo.

Nel gruppo, Louis Vuitton è considerata dai consumatori di prodotti in pelle un investimento migliore data la sua politica di non fare mai sconti, ed è vista come una griffe sempre di moda.

Il mercato, nota Ardon, si è polarizzato dato che “i marchi più noti hanno sopportato meglio la crisi e guadagnato quote”.

Per quanto riguarda le regioni di consumo, “la zona euro ha una dimensione considerevole ma oggi la riserva della crescita è negli emergenti, particolarmente la Cina, la cui domanda traina tutto il settore. Per questo non siamo troppo preoccupati” dice la fund manager.

La Cina assorbe circa un quarto di tutte le vendite del lusso, seguita da statunitensi, europei e giapponesi, che valgono ognuno circa il 20% della domanda mondiale.
(Reuters)

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