ISAF/FIV

Il Presidente Croce parla di Londra 2012

Interessantissima intervista di Carlo Croce a Il Giornale della Vela. Riprendiamo lo stralcio relativo alle sponsorizzazioni e alla visibilità della vela nel mondo delle aziende.

Il Giornale della Vela – Parlando sempre di classi olimpiche, si riuscirà a trovare un partner di rilievo (vedi il modello di federazione inglese con Skandia) o in Italia nessuno recepisce l’importanza della vela olimpica?
Annoso problema, questo. E’ la mia vera ossessione. Abbiamo da poco concluso accordi di partnership minori con Microsoft e Bmw, ma è palese che la vela olimpica non è percepita da nessuna parte del mondo come settore su cui investire. Anche in Inghilterra, i soldi per la campagna olimpica provengono dalle lotterie (circa 22 milioni di sterline, contro i 2,5 milioni di euro recepiti dalla FIV, ndr), e Skandia ci mette praticamente solo il nome. In Italia la vela olimpica soffre di una scarsissima visibilità. Più che sulla campagna olimpica, stiamo cercando di porre in risalto i singoli atleti che vi partecipano. Stiamo lavorando affinchè questi ragazzi diventino dei personaggi pubblici. Con lei faccio un’eccezione: mi piacerebbe che fossero loro i destinatari delle interviste, e non i consiglieri. Un costante focus sugli atleti li trasformerebbe in celebrità della vela in grado di attirare sponsor e attenzione mediatica (come è successo alla Sensini nel caso della Kinder, ndr). Se avessimo un gruppo di ragazzi più noti, per noi sarebbe tutto più facile. Oggi, in tempo di crisi, sono molte le difficoltà. Nel 2011, forse, grazie alla collaborazione con Microsoft, avremo una platea di potenziali sponsor molto maggiore a cui attingere. Speriamo: ma per adesso, calma piatta. Eugenio Ruocco
 

Fonte: Il Giornale della Vela

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