Oceano

Italia70 nessuna traccia all’orizzonte

Correva l’anno 2009, la fine del 2009 e presso lo Yacht Club Italiano il presidente Carlo Croce, Giovanni Soldini e John Elkan annunciavano la nascita del team oceanico ITALIA 70. La Marina Militare era pronta a mettere a disposizione la base nautica di La Spezia, Ericsson 3 arrivato e pronto ad essere brandizzato, il sito web ton-line e il management pronto a mettersi in gioco. Il prossimo Autunno 2011 parte la meravigliosa Volvo Ocean Race, quindi mancano solamente 7 mesi all’evento. Eppure…

Carlo Croce, Presidente, John Elkann, Vice Presidente e Fulvio Zendrini, Amministratore Delegato. L’illusione ci diceva che la Volvo Ocean Race (VOR), avrebbe avuto tra i protagonisti finalmente di nuovo l’Italia per la più importante e famosa regata d’altura attorno al mondo. Un Consiglio di Amministrazione di tutto rilievo con Enrico Isenburg, Davide de Gennaro, Giorgio Mosci. La società sede a Genova e una prima base operativa a La Spezia.

 

Nell’assumere l’incarico il neo Amministratore Delegato Fulvio Zendrini, uomo di marketing, affermava: “Vogliamo appassionare gli italiani ad una sfida che porterà 11 velisti a navigare per 8 mesi attorno al mondo su una barca di oltre 21 metri. Useremo i mesi che ci separano dalla partenza della regata, che partirà nell’autunno del 2011, per costruire un’avventura in cui tutti si potranno riconoscere e lo faremo andando a raccontare nei porti e nelle piazze italiane il fascino di questa regata che sarà condotta unicamente con velisti e tecnici italiani supportati da imprese nazionali. Sono onorato di far parte questa squadra che porterà in giro per il mondo le capacità sportive, tecnologiche e imprenditoriali di questo paese e soprattutto la sua voglia di vincere”.

Pochi giorni dopo il bravo Fabio Pozzo intervistava sulla Stampa l’AD di Italia 70 e alla domanda su come stava andando la ricerca dei partner, Zendrini rispondeva: “Bene. Nonostante la crisi economica, e la restrizione dei budget, stiamo incontrando un grande entusiasmo. Siamo molto fiduciosi, contiamo di chiudere il budget entro marzo. Abbiamo già coperto il 60-70% del budget previsto. Abbiamo alzato a 20 milioni il budget, perché chiediamo ai nostri partner di sostenere anche la Fondazione Tender to Nave Italia e le sue iniziative benefiche, di promozione del mare in aiuto delle persone più deboli della società. Iniziative che ci onorano“.

Annunci trionfalistici: neanche 3 mesi dall’avvio e 70% del budget coperto…ci eravamo proprio illusi!

Tanta acqua sotto i ponti, ma forse anche sul ponte di Ericsson 3 brandizzato Italia 70, perché di quella bella idea non si sente più nulla.  Nessuno ovviamente punta il dito su una sfida che probabilmente non partirà mai, ma quello che mette preoccupazione per il futuro della nostra vela è che se il presidente della FIAT John Elkan e il presidente della FIV Carlo Croce non riescono a coinvolgere altre grandi aziende in questo bel progetto vuol dire che ancora tanto lavoro c’è da svolgere per attrarre sponsor a questo sport. I soldi sono pochi, la crisi economica persiste, la concorrenza è spietata, non solo della vela con la vela ma anche della vela italiana con gli altri sport italiani che oggi vanno per la maggiore come il rugby: nonostante i risultati sportivi dell’Italia al 6 Nazioni, appassiona tutti gli italiani.

SailBiz lancia quindi un appello al Presidente Croce che tanto sta facendo per la vela: “Presidente non molli, che la partecipazione italiana alla Volvo Ocean Race sia solo rimandata! Un evento world wide come la VOR merita anche l’Italia”


Il villaggio itinerante di Italia 70. L’avvicinamento alla Volvo Ocean Race avverrà in due anni ricchi di iniziative e attività, incentrate sulla vela, il mare, il rapporto con la natura. Così recita il sito www.sfidaitalia70.it

 

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