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Iva leasing nautico, cosa si rischia e su cosa si dovrebbe lavorare

Il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate in ambito Iva e leasing nautico è stato molto discusso. Il timore è che danneggi il mondo della nautica. Vediamo perché.

A intervenire sul tema è ora il Marina di Varazze, che tramite un comunicato ha definito il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate sul regime Iva per la locazione, il noleggio e il leasing nautico “una corsa a ostacoli”. Il rischio, secondo quanto affermato, è che si finisca per assistere a una nuova fuga all’estero da parte degli operatori del settore nautico. Il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate su Iva e leasing nautico, entrato in vigore a inizio novembre 2020, è infatti ritenuto di complessa attuazione. E la nautica italiana, che si sta muovendo in uno scenario non semplice, rischia di subire un duro colpo.

La nota del Marina di Varazze sottolinea: “Dopo i difficili anni seguiti alla crisi del 2007, la costante – seppur faticosa – ripresa del settore nautico si stava facendo sempre più concreta, quando la prima ondata di pandemia Covid-19 ha nuovamente costretto l’intero pianeta ad affrontare una crisi di dimensioni globali. Ancora una volta, grazie all’instancabile impegno e alla resilienza di imprenditori e lavoratori del mondo nautico, che hanno profuso ogni energia per non interrompere la produzione, la possibilità di una ripartenza si stava delineando all’orizzonte di una situazione pur incerta e complessa. I numeri del settore fotografano, infatti, la realtà di un comparto particolarmente tenace, in grado di mettere in campo strategie e risorse mirate a raggiungere in tempi ragionevoli i livelli economici pre-crisi, senza scoraggiarsi: un segnale forte che, sarebbe stato logico pensare, avrebbe dovuto contribuire a ottenere ancora maggior sostegno da parte delle autorità competenti”.

In particolare, Giorgio Casareto, amministratore delegato di Marina di Varazze, ha sottolineato: “In un contesto certamente non facile, a inizio novembre 2020 entra in vigore un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate riguardante il noleggio a breve termine ed esteso quindi alle attività di leasing. Si tratta di una normativa applicata oggi, al termine di un periodo in cui l’assenza di fattivo dialogo tra associazioni di categoria nazionali ed europee e Istituzioni su questo specifico argomento, suggerisce un sostanziale vuoto di gestione”.

Leasing nautico Iva 2020

Come ricordato dal comunicato del Marina di Varazze, “il provvedimento direttoriale dell’Agenzia delle Entrate, a seguito di una richiesta di approfondimento in ambito comunitario, stabilisce infatti che per usufruire delle agevolazioni Iva su base forfettaria occorre dimostrare, caso per caso, il luogo dell’effettiva utilizzazione dell’imbarcazione in acque extra Ue, ossia la motivazione per cui viene concessa la riduzione dell’Iva”.

E ancora: “Apparentemente nessun cambiamento, quindi, a patto di assumersi la responsabilità della prova non solo tramite una dichiarazione prodotta dall’utilizzatore dell’unità, ma anche attraverso il supporto di mezzi specifici e di complicata gestione, tra cui l’utilizzo dei dati Ais, oppure da fotografie digitali del punto nave (presumibilmente ottenute tramite foto di schermate del Gps) documentazione fiscale attestante l’acquisto di beni e servizi in esercizi o porti al di fuori dell’Unione Europea. Con piccole differenze, a seconda che si tratti di attività di charter o di leasing nautico; ambiti, peraltro, non assimilabili”.

Casareto ha sottolineato: “Si tratta di una normativa che impone l’adozione di una procedura complessa in una logica dimostrativa che in considerazione anche dell’opinabilità delle prove espone, come è immaginabile, a comportamenti fraudolenti e alla certezza di contenziosi tra utilizzatore della barca – su cui al momento ricade la responsabilità della prova – proprietario e Agenzia delle Entrate. Tra gli altri Paesi anche la Francia si dovrà adeguare ai nuovi parametri, ma in un contesto legislativo ben diverso, basato su un rapporto paritario tra Fisco e cittadino”.

E ha aggiunto: “Ancora una volta ci prepariamo ad assistere ai danni causati da una superficiale gestione del rapporto, da parte delle associazioni di categoria nazionali ed europee, con le Istituzioni nei confronti delle quali sarebbe stato forse possibile insistere per l’ottenimento di una proroga e intanto lavorare a una seria riforma che contemplasse l’equiparazione delle agevolazioni per il settore a quelle di cui usufruiscono le strutture turistiche e alberghiere, ovvero l’Iva al 10%: un quadro fiscale in cui l’attività di charter e noleggio potrebbe rientrare a pieno titolo”.

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