Economia

La Consulta nautica è realtà

ll 19 giugno 2012, Assonautica, Federazione Italiana Canoa e Kayak, Federazione Italiana Canottaggio, Federazione Italiana Motonautica, Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee, Federazione Italiana Vela, Lega Navale Italiana e Rivista Nautica, con la firma del Protocollo d’Intesa, hanno costituito la Consulta dell’Utenza Nautica (C.U.N.), che si propone come interlocutore del mondo politico, amministrativo ed imprenditoriale, in rappresentanza di centinaia di migliaia di utenti della nautica. Il sodalizio nasce con il Patrocinio dell’Associazione Parlamentari Amici del Mare e della Nautica e del Segretariato Sociale della RAI. Non è un organismo chiuso, ma dinamico, pronto ad accogliere nuovi membri, secondo le procedure indicate nel protocollo sottoscritto, accordo che ha tratto origine da quello già in vigore dal 2009 tra Assonautica, FIV e LNI.

Il compito che la CUN si accinge ad affrontare è reso ancora più arduo dall’attuale crisi economica globale. Con questa iniziativa, la nautica italiana intende rispondere all’urgente necessità di un rilancio dell’economia del mare, elemento primario del turismo e della green economy,impegnandosi a dare il proprio contributo concreto alla crescita del Paese. Il primo obiettivo è quello di sostenere l’alto valore sociale e culturale del diportismo e degli

sport nautici, anche per contrastare l’immagine distorta della nautica, in cui la barca è intesa come status symbol, che è stata alimentata nell’immaginario collettivo, trascurando la realtà di migliaia di appassionati dell’andar per mare e per acque interne, sempre in regola con le norme di sicurezza e fiscali.

La Consulta intende quindi contribuire a far navigare tutti in serenità e sicurezza, per attività sportive o semplicemente per diporto. Pertanto, fa proprie le finalità sociali e culturali richiamate dagli statuti istitutivi degli organismi aderenti – finalità che ciascuno continua a perseguire – affinché, a forze riunite, possano esprimere maggiore vigore. Si propone, inoltre, di fornire la massima collaborazione a tutto l’associazionismo senza fini di lucro rappresentativo dell’utenza nautica e degli operatori di settore che promuovono lo sviluppo della nautica, nonché delle organizzazioni professionali e di formazione del settore, ricercando con essi ogni possibile sinergia. In questo contesto, promuove progetti e iniziative per favorire lo sviluppo del diportismo, anche sportivo, e quindi l’accesso alle acque marittime e interne, in un quadro di esercizio tranquillo, sicuro, ecosostenibile e dai costi accessibili, con particolare attenzione nei confronti dei diversamente abili e degli anziani, ma soprattutto nei confronti dei giovani, che costituiscono il futuro del nostro Paese. Ad essi, la Consulta intende dedicare una parte consistente del proprio impegno e delle proprie risorse.

Per l’avvio di una politica dell’economia del mare, che parta da esigenze concrete per arrivare a soluzioni concrete, ritiene utile che all’esistente portualità turistica sia affiancata quella alternativa, specificamente dedicata alla piccola nautica – punti d’ormeggio, campeggistica con accesso al
mare, porti a secco, scivoli, campi-boe – per rendere tale forma di tempo libero economicamente accessibile a un maggior numero di appassionati, con doverosa attenzione al turismo nautico proveniente anche dall’estero con barca al seguito, contribuendo così all’ampliamento della fruizione turistica in un più ampio arco di stagionalità, stimolando collaborazione ed integrazione con l’offerta storico-culturale ed enogastronomica del territorio.

Nel quadro descritto, la Consulta vuole assicurare il suo ruolo di organo consultivo del Governo, della Pubblica Amministrazione, degli enti regionali e locali per esaminare le varie normative – in vigore, in via d’emanazione o allo studio – che abbiano ricadute sul settore. Pertanto, manifesta la
propria volontà ad essere interpellata, nell’ambito di una concertazione diretta e costante con le autorità competenti, allo scopo di esprimere pareri e fornire suggerimenti migliorativi sulle normative esistenti e in divenire.

Appare evidente, infine, che in prospettiva vadano ricercate collaborazioni con altre strutture e organizzazioni, anche estere, specialmente comunitarie, per promuovere attività culturali, ricerche e incontri su temi d’attualità, di studio e di approfondimento ed anche per celebrare avvenimenti significativi del mondo nautico e marittimo, volti a mantenerne viva la memoria, le tradizioni ed i valori.

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