In attesa di capire chi tra Alinghi e Oracle racing vincerà la sfida dei trima-mostri, così come l’ha ribattezzata Vincenzo Onorato, un elemento appare abbastanza chiaro:
il valore della Coppa America non è più quello di uno/due anni fa. Questa querelle infinita ha ridotto drasticamente il livello di immagine della competizione e i tentativi di iscrizione dei vari team sono ormai carta straccia. Se dovesse vincere Oracle racing si ripartirà nuovamente da zero e bisognerà capire dove avverrà la nuova competizione velica. Insomma tutto da rifare senza sapere nemmeno con chi (come sfidanti/defender) e dove. Praticamente l’abc di qualsiasi kermesse di alto livello in ambito sportivo.
E’ come se l’Uefa non sapesse più dove organizzare i mondiali di calcio e con quali squadre. L’aspetto ancora più deleterio è che nel caso della Coppa America non esiste una organizzazione neutra stile Uefa, ma solo un defender (che fino a oggi ha deciso le regole) e un pool di challenger. Questo fino all’ultima edizione. Adesso non c’è nemmeno questa certezza. Di fronte a questo scenario è difficile dire qual è il valore reale dell’America’s cup. Troppa acqua sotto i ponti è passata e troppi errori da una parte e dall’altra sono stati fatti. Chi vincerà avrà anche l’onere di rilanciare la manifestazione, ma con questi venti di crisi non sarà così facile. Secondo noi, ma magari ci sbagliamo.