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L’andamento del settore nautico 2019 e le previsioni 2020. Ecco perché scommettere su questa industria

Nel 2019 l’industria nautica italiana è cresciuta del 12%, con un fatturato pari a 4,78 miliardi di euro. E per il 2020 si parla di una possibile tenuta. Nonostante l’emergenza coronavirus

ANDAMENTO DEL SETTORE

E’ un andamento in crescita quello registrato dal settore nautico negli ultimi cinque anni. Si parla di un +17% nel 2015, di un +19% nel 2016, di un +13% nel 2017, di un +10% nel 2018 e di un +12% nel 2019. In particolare, lo scorso anno il fatturato è stato pari a 4,78 miliardi di euro, un valore quasi doppio rispetto ai minimi del 2013/2014 e superiore alle stime effettuate nel mese di febbraio. E l’emergenza coronavirus sembra non aver piegato il comparto. Le previsioni 2020 parlano infatti di una possibile tenuta complessiva del settore. A renderlo noto i dati de “La Nautica in Cifre“, presentati durante il convegno “Boating Economic Forecast/ La resilienza della nautica. Quali scenari per il settore nell’era del new normal?”, a cura dell’Ufficio Studi di Confindustria Nautica, con Fondazione Edison, Assilea e EBI – European Boating Industry, che si è svolto nel corso della seconda giornata del Salone nautico di Genova 2020  

All’evento, tenutosi all’interno della fiera nautica di Genova 2020, hanno partecipato Saverio Cecchi, presidente di Confindustria Nautica,  Carlo Mescieri, presidente di Assilea, Marco Fortis, Fondazione Edison – Università Cattolica, Francesco Tilli, chief external relations officer SIMEST, Philip Easthill, segretario generale EBI – European Boating Industry. L’evento è stato moderato da Stefano Pagani Isnardi, responsabile dell’Ufficio Studi di Confindustria Nautica. 

Ma torniamo all’andamento del mercato nautico 2019 con i dati de “La Nautica in Cifre“, la pubblicazione di Confindustria Nautica, patrocinata dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, giunta alla 41esima edizione e trasformata da annuario statistico in collana editoriale.  

Oltre che di un +12% nel 2019, con un fatturato pari a 4,78 miliardi di euro, i dati parlano anche di un aumento del numero degli addetti effettivi del comparto industriale: per un totale di 23.510, + 5,4% sul 2018, e parte degli oltre 180.000 addetti della filiera. Cresce inoltre il contributo della nautica al Pil: 2,22‰, in aumento dell’11,9% rispetto allanno precedente. Ma qual è la ripartizione del fatturato per comparto? Ebbene, la ripartizione del fatturato vede il 64,4% alla cantieristica, il 27% agli accessori e l8,6% per i motori. 

Leasing nautico italiano, riflettori puntati sul nuovo regime fiscale 

Carlo Mescieri, presidente di Assilea, ha sottolineato: “Nel 2020 tutti i settori del leasing e del noleggio a lungo termine hanno un segno negativo, come lo ha il Pil del nostro Paese, e lo stipulato complessivo segna un -25%. Tutti tranne la nautica che, nei primi nove mesi del 2020, ha già fatto tutti i volumi del 2019 (+30%). E’ un forte segnale anche per il governo, chiamato a disciplinare il nuovo regime fiscale del leasing nautico. Per quanto riguarda le tendenze, emerge come i contratti diretti a persone fisiche crescano, mentre sono in calo quelli diretti a società di noleggio, un ulteriore elemento che nasce da uno scarso appeal fiscale che deve far riflettere il decisore pubblico. Riguardo alla distribuzione sul territorio, se prima il Nord dominava, oggi, è in netta crescita al Sud e nelle Isole (+30%) favorito dalle politiche di investimenti infrastrutturali nel Meridione. In questo modo, il leasing nautico contribuisce all’obiettivo di ‘coesione territoriale’ fissato dal governo all’interno delle principali aree di intervento di cui al Recovery Fund”. 

Saverio Cecchi, presidente di Confindustria Nautica, ha quindi aggiunto: “Come accennava il collega Mescieri, abbiamo 19 giorni alla scadenza del 1° novembre per determinare le nuove regole fiscali. E’ una sfida per il Paese che dal leasing introita poco meno di 75 milioni di euro di Iva l’anno, che potrebbero essere dirottati in altri Paesi Ue. Intanto tutti i contratti di leasing che verranno stipulati entro il 30 ottobre beneficeranno delle regole attuali, grazie al provvedimento dell’Agenzia delle Entrate dello scorso 30 settembre”. 

Export nautica, l’Italia è il secondo esportatore globale 

Bene l’export del settore della nautica. Secondo quanto delineato dal professor Marco Fortis, le imbarcazioni da diporto italiane rimangono nella top ten dei prodotti, con un saldo commerciale superiore al miliardo. In particolare, l’export delle imbarcazioni da diporto italiane è cresciuto di più negli ultimi vent’anni, con un nono posto assoluto. 

Nella classifica 2019 degli esportatori mondiali nel settore della cantieristica nautica, le elaborazioni di Fondazione Edison su dati Istat e ITC-UN Comtrade posizionano l’Italia al secondo posto, con 2,6 miliardi di dollari e il 15% di quota export mondiale, in crescita del 19,6% rispetto al 2018. Sul fronte del saldo commerciale nel settore della cantieristica nautica, l’Italia è al primo posto, con un totale complessivo 2,2 miliardi di dollari. Per quanto riguarda i principali mercati esteri, al primo posto ci sono gli Stati Uniti, con il 15,9% delle esportazioni dall’Italia di unità da diporto, per un valore di 386 milioni di dollari. 

Per l’anno nautico che si è concluso il 31 agosto, la distribuzione dei trend di variazione di fatturato è molto eterogenea: l’11,5% del campione stima una crescita oltre il 15%, il 17,9% fino al 15%, il 21,7% una sostanziale stabilità, il 32,6% una riduzione di fatturato fino al 15% e il 16,3% oltre tale soglia. 

Andamento del mercato nautico, le previsioni 2020 

Ma analizzando l’andamento del mercato nautico non si può non gettare uno sguardo alle previsioni 2020. In merito, l’Ufficio Studi di Confindustria Nautica ha realizzato un’indagine su un campione significativo di aziende associate rappresentative dell’industria nautica italiana proprio per valutare il trend dell’anno 2020. Ecco cosa è emerso. 

Durante il lockdown le stime parlavano di una riduzione del fatturato tra il 12 e il 13%. Ma grazie ai risultati registrati in particolare nel corso dei mesi estivi, è plausibile ritenere che la riduzione di fatturato ipotizzata sia stata recuperata. Secondo quanto rilevato, è ancora possibile una chiusura dell’anno solare 2020 con una tenuta complessiva del settore. 

In base a quanto evidenziato, per determinare il trend finale del 2020 e per creare le basi necessarie per la prossima stagione, è strategico il periodo compreso tra il Salone Nautico di Genova e quello di Düsseldorf a gennaio, con la prenotazione degli stock per la prossima stagione e i nuovi ordinativi per il segmento dei grandi yacht.  

L’indagine inoltre ha delineato un quadro di maggiore fiducia per il 2021: 8 imprese su 10 vedono il prossimo anno su livelli di stabilità o di crescita del fatturato. 

Parlando delle aspettative per il futuro, Marco Fortis ha affermato: “Gli scenari sono ancora molto incerti. Le stime sono costantemente adeguate. La pandemia è ancora un’incognita. Dal 2015 al 2018, e una parte del 2019, abbiamo avuto una fase molto importante di ammodernamento, l’Industria 4.0. Siamo arrivati alla pandemia con il nostro export che è stato l’ultimo a doversi scontrare con la realtà. Abbiamo un sistema molto competitivo che si è orientato sempre più sull’innovazione, anche a livello delle piccole e medie imprese. Le  nostre imprese sono in pole position non appena riprenderà il mercato internazionale. La vera sfida dei prossimi anni è la crescita di tutto il tessuto economico, nonché la digitalizzazione e ammodernamento della pubblica amministrazione”. 

Nautica e coronavirus, cosa è successo a livello europeo 

Philip Easthill, Segretario Generale EBI – European Boating Industry, l’associazione che rappresenta l’industria nautica europea, ha fatto sapere che a livello europeo l’impatto dell’emergenza sanitaria sulla stagione turistica estiva è stato meno negativo di quanto temuto. E’ stato inoltre registrato un crescente interesse per le attività diportistiche, anche da parte di nuovi utenti. 

Nuovi strumenti per le imprese 

Francesco Tilli, Chief External Relations Officer di SIMEST, ha delineato i nuovi strumenti a disposizione delle imprese che possono essere usati in questo momento di incertezza. Tilli ha spiegato: “Era essenziale adeguare gli strumenti a questi tempi rinnovati. Strumenti che hanno una lunga storia, ma che sono stati in questi mesi adeguati alle necessità delle aziende in un’ottica di ampliamento, potenziamento, digitalizzazione. Non solo, il decreto emanato ad agosto, di cui aspettiamo gli strumenti attuativi, prevede espressamente delle misure di sostegno per gli enti fieristici, con l’obiettivo di sostenere e dare nuovo slancio alle aziende”. 

 

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