Fino a quel momento, i cinque scali sotto il controllo diretto della Regione (Fano, Senigallia, Numana, Civitanova Marche, Porto San Giorgio, San Benedetto del Tronto) potranno usufruire di un fondo da 2,4 milioni allo scopo di migliorare e rafforzare l’operatività delle infrastrutture. In particolare dei servizi obbligatori: impianti di illuminazione, pulizia delle aree, opere portuali. Niente contributi, invece, per gli scali portuali su cui è lo Stato ad avere competenze dirette: Ancona, sede di difesa militare e di Autorità portuale, Pesaro e San Benedetto del Tronto, anche se questi ultimi due scali sono destinati a divenire di esclusiva autorità regionale secondo la legge 84 del 1994.
“I contributi che saranno assegnati – ha dichiarato Lidio Rocchi, assessore regionale ai Porti – agevoleranno l’attività portuale favorendo l’ammodernamento delle strutture. Un obiettivo che la Regione persegue attraverso gli investimenti che saranno programmati con il nuovo Piano dei porti, con l’accordo di programma per il dragaggio dei fondali e con le risorse già disponibili, destinate alla gestione degli scali”.