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Noleggio lungo termine delle barche, intervista l’AD delle flotte aziendali

Noleggio lungo termine barche, Paolo Ghinolfi: “Si abbattono i costi e si rende il bene fruibile a un maggior numero di utenti”. Il modello di business è chiaro: replicare quello che attualmente avviene nelle flotte aziendali di automobili. Il mercato c’è e la possibilità di rendere la nautica più accessibile a tutti rende l’idea di Ghinolfi, amministratore delegato di Sifà, un’idea rivoluzionaria quanto semplice da realizzare. Sailbiz ha fatto qualche domanda per capire meglio il principio. 

 

“Nel mondo della nautica il noleggio a lungo termine permetterebbe di abbattere i costi generali dell’utilizzo del bene, rendendolo più economico e quindi più fruibile a un maggior numero di utenti”. A dirlo Paolo Ghinolfi, amministratore delegato Sifà – Gruppo Bper, che a Sailbiz ha illustrato le potenzialità del noleggio a lungo termine per le imbarcazioni, evidenziandone i vantaggi, il possibile target, i tempi e spiegando: “L’idea è: si noleggia il mezzo e si paga un canone mensile tutto incluso, portando a casa un servizio di estrema qualità ed evitando tutti i problemi che di solito assillano gli armatori che devono occuparsi della gestione della propria imbarcazione”.

Come e perché è nato un progetto sul noleggio a lungo termine per le imbarcazioni?

“Si tratta innanzitutto di un progetto in fase avanzata, qualche esperienza è già stata fatta. Ma partiamo facendo un parallelismo con il mondo dell’automobile. Negli anni chi compra una vettura ha perso l’emozionalità di diventarne il proprietario. Oggi le nuove formule di mobilità hanno quasi abbandonato il concetto della proprietà, c’è il concetto dell’uso. E il noleggio a lungo termine è destinato a un uso più lungo. Sempre nel caso dell’automobile, il noleggio a lungo termine permette di disporre di un mezzo per diversi anni, con tutta una serie di servizi inclusi che tolgono fatica, lavoro, impegno e costi aggiuntivi. Si tratta di una modalità che, nel caso delle automobili, ha avuto un’evoluzione in 20 anni, passando dall’essere un’idea nel corso degli Anni ’90 a una soluzione oggi utilizzata dalle aziende, ma anche dal proprietario per acquisire la propria autovettura. Quindi, se ne acquisisce l’uso, ma non la proprietà. 

In questa logica, l’idea è quella di proporre, o almeno stimolare, una riflessione sul fatto che anche nel mondo della nautica – che oggi per qualche verso vive delle difficoltà, legate ad esempio all’accesso al credito – ci possa essere la possibilità con un noleggio a lungo termine di ottenere gli stessi benefici registrati nel settore dell’auto e in questo modo abbattere i costi generali dell’utilizzo del bene, rendendolo più economico e quindi più fruibile a un maggior numero di utenti. Parliamo anche di una nautica più semplice, non necessariamente di grandi yacht, ma di imbarcazione alle quali qualche volta non ci si avvicina per una difficoltà a capirne i costi una volta fatto l’acquisto, ad esempio di assicurazione e manutenzione”.

Nella pratica, come potrebbe funzionare questo sistema e quali potrebbero essere i vantaggi?

“Dopo aver individuato un’imbarcazione – anziché occuparsi di negoziare le condizioni di acquisto, valutare con le compagnie assicurative la migliore polizza, cominciare a pensare a dove fare i tagliandi – è sufficiente contattare una società di noleggio a lungo termine, chiedere a questa società di acquistare la barca e di assicurarla alle migliori condizioni economiche del mercato, quindi di gestire la polizza e tutto quello che succederà nel caso la si debba attivare. Tutto questo sapendo che la società di noleggio a lungo termine ha una sua rete di cantieri specializzati per la manutenzione dell’imbarcazione ai massimi livelli. 

L’armatore, dunque, non deve occuparsi di fissare appuntamenti, negoziare prezzi o altro. Ciò per tutte le componenti fino ad arrivare all’ormeggio. E se fosse necessario anche all’equipaggio. In quest’ultimo caso il percorso è un po’ più lungo, ma il nostro obiettivo è quello di arrivare a fornire un prodotto a tutto tondo. 

Quindi: si noleggia il mezzo e si paga un canone mensile tutto incluso. E dopo il periodo di tempo che si è fissato all’inizio, ad esempio 5/6 anni, è possibile restituire l’imbarcazione. Alla fine del noleggio si è pagato per un servizio di qualità e magari anche un po’ meno rispetto a quanto si sarebbe pagato singolarmente. Quindi, risparmiando qualche euro si porta a casa un servizio di estrema qualità evitando tutti i problemi che di solito assillano un po’ gli armatori che devono occuparsi della gestione della propria imbarcazione”.

Qual è il target di riferimento?

“Il target che potrebbe rivolgersi serenamente a questa tipologia di acquisizione è rappresentato dall’armatore che ha voglia di non andare incontro a esborsi particolarmente impegnativi e di poter avere un’altra formula di gestione del bene. Un armatore qualunque che compra un’imbarcazione che possa essere dai 10 metri in su, ma domani potrebbe interessare anche imbarcazioni più semplici, ad esempio i gommoni motorizzati che vanno molto di moda oggi. 

Da non dimenticare anche le società di charter nautico. Queste ultime è vero che fanno un’attività di noleggio a breve termine (giornaliero, settimanale), ma a loro volta si devono approvvigionare dell’imbarcazione, delle coperture assicurative, devono farsi carico di tutti gli aspetti manutentivi e potrebbero quindi appoggiarsi a società specializzate nel noleggio a lungo termine che si occupano a 360° della gestione del bene, permettendo loro di occuparsi solo dell’attività di noleggio a breve termine presso l’utente finale. Quindi il noleggio a lungo termine si rivolge sia al professionale che al privato”.ù

 

Quali potrebbero essere i margini di successo?

“Si tratta di un’iniziativa che è stata testata e che ha dato degli ottimi risultati tanto per l’armatore come per la società che ha effettuato questo servizio. I primi test hanno fatto registrare un ottimo gradimento da parte della clientela. Per realizzare il servizio in modo completo, professionale e “industriale” – nel senso di metterlo a disposizione del sistema della cantieristica, dei rivenditori – c’è sicuramente da fare un percorso. Nel mondo dell’automobile tale percorso è partito 20 anni fa e oggi si è arrivati a una situazione in cui il noleggio a lungo termine delle vetture è diventato un sistema anticrisi: dal 2008 a oggi ha sostenuto il mercato delle quattroruote. Applicato alla nautica potrebbe fare da cuscinetto nei momenti di difficoltà come quelli vissuti negli ultimi anni. 

Quindi, diciamo che è estremamente virtuoso, gli esercizi fatti fino a oggi hanno dato esiti positivi. Per renderlo industrializzato e fruibile probabilmente c’è da fare qualche affinamento, ma noi pensiamo che per il 2019 possa essere qualcosa che sia possibile mettere sul mercato. Questi sono i nostri intenti. Bisogna lavorare per individuare, soprattutto nella rete delle assistenze, i cantieri con cui fare accordi e ai quali garantire ad esempio – per ottenere una qualità di servizio al miglior prezzo – un lavoro duraturo, che oltre la stagione estiva copra anche la bassa stagione, per non creare disequilibri”.

Il settore della nautica è pronto a passare dall’idea del possesso all’idea della disponibilità?

“Durante il convegno Satec 2018 ‘Scenari economici una rotta per la nautica’, organizzato da Ucina, c’è stato un fortissimo interesse da parte della cantieristica presente. La cantieristica è pronta a qualificare la nautica non solo offrendo l’imbarcazione, ma un servizio di alta qualità a contorno, accompagnamento e fruibilità dell’imbarcazione. E questo credo che sia un punto molto importante. 

Credo che Ucina abbia dimostrato di saper fare sistema, creando nell’associazione una perfetta coesione fra le diverse anime presenti nella nautica, quindi la cantieristica, la ricambistica, i motori, le imbarcazioni più leggere, tutta la filiera coinvolta in ambito associativo. E queste, sicuramente, sono le premesse affinché un servizio come questo, che nell’automotive ha impiegato molti anni ad arrivare a maturità, in un settore capace di mettersi insieme, di aggregarsi, per fare qualità e sistema, possa trovare molto prima una reale realizzabilità e un ottimo gradimento da parte della clientela”.

In questo quadro, quale potrebbe essere il ruolo offerto dalle nuove tecnologie?

“Nell’ambito della manutenzione, ad esempio, le nuove tecnologie permettono alle società come la nostra, che oggi gestiscono flotte di automobili in giro per l’Italia, di essere avvertiti nel momento in cui una vettura necessita di assistenza, di contattare chi è a bordo dell’automobile, di avvisarlo di quello che sta succedendo, di fissare un appuntamento presso l’officina. In pratica, permettono di anticipare tutte quelle attività che se non fatte immediatamente fanno sì che da un piccolo problema ne scaturiscano altri più grandi e più costosi. 

Nel nautico sarebbe strepitoso seguire in questo modo un armatore e avvisarlo di una problematica per la quale deve andare in cantiere. Oppure occuparsi di avvisare il cantiere di andare a fare lavori a bordo. Per non parlare degli incidenti, che possono verificarsi anche nella nautica, e dei furti.

Oggi ci sono degli accelerometri messi a bordo dei mezzi che permettono di determinare la reale casistica dell’incidente. Avere poi delle telecamere a bordo permette di sapere esattamente in ogni momento dove si trova l’imbarcazione, facilitando sia l’assistenza che il ritrovamento in caso di furto. Ci sono, quindi, tutta una serie di strumenti che facilitano la vita, anticipano le problematiche e riducono sensibilmente i costi di gestione”.

 

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