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Per Cayard il marketing applicato alla vela può battere la crisi

«Le regate saranno la vostra vera Olimpiade». Cayard e gli eventi di Napoli e Venezia: «La vela è marketing contro la crisi» Tre milioni di dollari a tappa sono un buon investimento. Luna Rossa? Sono pronto a protestarla di nuovo. Da un anno senza il trademark dei baffi (per sottolineare un profondo cambiamento nella vita privata) ma ugualmente traboccante di carisma, di passaggio a Milano per tener concione al temporary shop Sailing Passion (evento extra Bit), vent’ anni dopo il Moro di Venezia Paul Pierre Cayard torna a frequentare intensamente l’ Italia sulla strada della Coppa America 2013, cui darà l’ arrembaggio dalla scrivania di Artemis, challenger svedese.

FONTE: Corriere della Sera – Della «vecchia» generazione di velisti, infatti, alla rivoluzione copernicana dei catamarani sono sopravvissuti in due: la leggenda ambulante Grant Dalton e Cayard, il marinaio con il copyright incorporato, capace di riciclarsi come manager nell’ era dei ventenni tutti muscoli e tecnica, chiamati a timonare nella baia di San Francisco dei mostri chiamati Ac72 (22 m di lunghezza, 11 membri d’ equipaggio, ala rigida di 40 m), la nuova frontiera della vela tagliata sulle esigenze dei followers di Twitter e degli amici di Facebook. Napoli (7-15 aprile) e Venezia (12-20 maggio) saranno le tappe nostrane delle America’ s Cup World Series, il circo itinerante che proverà a consolarci di aver perduto l’ Olimpiade 2020, ritrovandoci la cambusa piena di onde, strambate e Moet & Chandon.
 
Ai tempi della crisi. Tre milioni di dollari a evento, che il manager Cayard prova a spiegare così: «Una grande occasione per l’ Italia, un investimento che avrà un ritorno interessante. Dal vostro paese, che amo e frequento dal ‘ 92, io mi aspetto eventi di qualità e classe, con quell’ italian touch per cui siete noti ovunque». Ma abbiamo la chiglia rattoppata, Paul, e la falla potrebbe spalancarsi alla prossima virata… «Chiudersi al mondo, non prendere iniziative, non è la strategia per uscire dalle crisi. Le regate porteranno attenzione, turismo, interesse. Napoli e Venezia saranno in diretta sulla Cnn, faranno il giro del pianeta. Le regate, oltre che sport, sono marketing». Tornare a Venezia, su quella banchina da cui il Moro prese il largo verso quella mitica Vuitton Cup con Cayard alla ruota e Raul Gardini seduto a poppa, scatenerà una potente risacca di ricordi. «Avevo 30 anni e grazie a Raul ho vissuto momenti indimenticabili: il varo del Moro e il ritorno da San Diego dopo aver conquistato la Vuitton furono emozioni fortissime».
 
Nelle intenzioni, gli eventi di Napoli e Venezia dovrebbero anche servire a lanciare un prodotto, la Coppa America con i catamarani (nel 2012 si correrà ancora con quelli piccoli, gli Ac45, come l’ anno scorso), che stenta a decollare. Molte promesse (oltre 10 sfidanti, costi abbattuti…) non sono state mantenute («Sono d’ accordo: il format non è come ce l’ avevano raccontato, la previsione di 4 barche per la Vuitton 2013 non è incoraggiante, ho condiviso le scelte di base ma tante cose avremmo potuto farle diversamente e ormai è tardi per cambiare le carte sul tavolo»), però il ritorno in acqua di Luna Rossa, salpata dalla Borsa di Hong Kong per conquistare la vecchia brocca d’ argento, dovrebbe garantire un po’ di entusiasmo, e di vento nelle vele.
 
Perlomeno da noi, in Italia. C’ è già, in perfetta tradizione di Coppa America (sganassoni in guanti bianchi e per interposta persona), un contenzioso aperto tra Artemis di Cayard e la nuova Luna Rossa di Bertelli, che si è alleata con i kiwi di Team New Zealand per recuperare il tempo perduto, e chi ancora ricorda i dispetti a Auckland nell’ edizione ‘ 99-2000 non può stupirsi. «Diciamo che io sono sempre stato un problema per Bertelli…» sorride Paul. Il Cayard manager ha contestato il fatto che italiani e neozelandesi possano navigare insieme per sviluppare i rispettivi Ac72 (quello di Luna Rossa è in costruzione seguendo i disegni del catamarano di Dalton): «Se lo faranno, li protesterò di nuovo – spiega -, ma di certo il ritorno di Luna Rossa nel gioco è un fattore importante, e non solo per l’ Italia». Basteranno le regate a digerire la rinuncia a Roma 2020? Dal lungomare di Via Caracciolo alla Laguna. Stramba, che ti passa. Gaia Piccardi RIPRODUZIONE RISERVATA

Piccardi Gaia

Pagina 39
(20 febbraio 2012) – Corriere della Sera

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