Se PUMA, infatti, ha dominato la tappa l’unico team a impensierirlo è stato proprio quello guidato da Chris Nicholson, che ha preso la testa della flotta in due occasioni, tenendola però per non più di 48 ore. Fin dalla partenza, con condizioni di vento fresco, PUMA ha guidato la risalita della costa brasiliana e mentre il vento andava progressivamente calando la flotta si è divisa in tre gruppi con CAMPER e Abu Dhabi più sottocosta e davanti al gruppo. Team Telefónica e Groupama 4 sceglievano invece di andare a est alla ricerca di vento più fresco e PUMA si manteneva al centro, una mossa vincente che li catapultava in testa al gruppo e che ha costituito le fondamenta della vittoria di tappa. Gli alisei di sud-est hanno poi dato modo ai Volvo Open 70 di poter spingere al massimo, con una gara di velocità fra l’Equatore e i Doldrum, che per una volta non hanno costituito un grosso problema per i team. E, tuttavia, al decimo giorno di regata tutte le fatiche di PUMA sono state minacciate dai passaggi temporaleschi che hanno permesso a CAMPER e Telefónica di rifarsi sotto, portandosi addirittura a sei miglia dai leader e ricompattando il gruppo. Qualche tempo di buone velocità nel Mar dei Caraibi e la flotta si è ritrovata ad affrontare di nuovo un percorso irto di trappole, con venti leggeri che hanno creato una ennesima compressione. Ma, malgrado gli attacchi costanti da parte di CAMPER, la ottima strategia e le buone prestazioni hanno consentito a PUMA di difendere la sua leadership e di ottenere la sua seconda vittoria consecutiva. E’ la quarta volta su sei tappe che PUMA è riuscito a salire sul podio e questa volta i 30 punti sono più preziosi che mai perché fanno salire Ken Read a quota 147, ossia in posizione da potersi battere per la vittoria finale.
Con il secondo posto CAMPER aggiunge 25 punti al suo bottino e ottiene anche la sua prestazione migliore nelle tappe oceaniche dopo la tappa 2 da Città del Capo a Abu Dhabi. “E’ stata una tappa lunga e PUMA ha navigato bene, ma credo che anche noi abbiamo attaccato nel modo migliore.” Ha detto una volta giunto a Miami lo skipper australiano di CAMPER Chris Nicholson. “Sono abbastanza soddisfatto di come è andata e ora siamo in una forma migliore per affrontare la prossima tappa.” Alle spalle dei due battistrada, le ultime ore della tappa hanno fatto registrare l’avvincente e quanto mai importante duello fra Groupama e Telefónica, primi e secondi nella classifica generale. I francesi guidati da Franck Cammas sono stati protagonisti di un ritorno sui rivali numero uno di Telefónica, riuscendo a salire sul terzo gradino del podio della sesta tappa, avvicinandosi alla vetta del tabellone e tenendo a bada CAMPER, una situazione che vede le prime 4 barche separate da soli 17 punti e che apre scenari nuovi per il prosieguo della regata. Telefónica è sempre leader, con 164 punti, ma il secondo, terzo e quarto team sono separati solo da sei punti: Groupama ne ha 153, CAMPER 149 e PUMA 147 e dunque ognuno di loro può ancora aspirare alla vittoria della Volvo Ocean Race.
“Sono molto felice di finire davanti a Telefónica,” ha detto un sollevato Franck Cammas. “La lotta con loro è stata molto bella, è stata una cosa positiva per l’equipaggio. Abbiamo guadagnato 5 punti e questa battaglia fra quattro barche è interessantissima.” Il team transalpino è riuscito a recuperare dopo un inizio poco brillante nelle fasi finali della tappa, e ha un sapore ancora più dolce dopo la cocente delusione del disalberamento nella quinta tappa, a sole 600 miglia dall’arrivo mentre combatteva per la vittoria. E forse proprio l’albero nuovo e la sua messa a punto hanno rallentato la marcia di Groupama nelle prime fasi della frazione, che si è trovato in ultima posizione e con un ritardo consistente. Non perdendosi d’animo, però i francesi hanno giocato le loro carte con un passaggio “alternativo” all’interno dell’arcipelago delle Bahamas e sono rientrati sul gruppo e su Telefónica, vittima di venti deboli e incostanti. Una volta presa la terza piazza al team spagnolo di Iker Martínez, Groupama ha attuato una tattica di controllo che gli ha permesso di tagliare la linea di Miami alle 00:29:04 GMT (le due del mattino in Italia) circa mezz’ora prima degli avversari iberici.
Quando mancano tre tappe oceaniche e cinque regate costiere quindi, il primato di Telefónica nella classifica generale è meno solido e potrebbe essere minacciato dagli altri tre team inseguitori. “Non è un buon risultato, non siamo per niente felici.” Ha dichiarato a caldo Martínez. “E’ la prima volta che non otteniamo un buon piazzamento in una regata offshore. Sapevamo che avrebbe potuto succedere, è avvenuto nella sesta tappa. Non abbiamo gestito bene la situazione e stiamo pagando un caro prezzo. Ma questa è la realtà dei fatti, e ora dobbiamo pensare al futuro.” In effetti Telefónica è stata protagonista della tappa, mettendo a rischio la leadership di PUMA e CAMPER per gran parte del percorso finchè non è rimasta intrappolata in una zona di venti leggeri a est delle isole di Turks and Caicos. Mentre Groupama scommetteva sull’ovest, guadagnando, gli spagnoli erano costretti a inseguire e benché non si siano risparmiati, come loro consuetudine, non sono riusciti a riprendere gli avversari dovendosi accontentare del quarto posto, tagliando la linea alle 01:06:39 GMT. Gli spagnoli per la prima volta non sono saliti sul podio di una tappa oceanica.
La nuova classifica generale comporta che i primi quattro team partiranno per la settima tappa, da Miami a Lisbona, con una realistica possibilità di vincere la Volvo Ocean Race 2011-12. E, infine, arrivando alle 10.57.37 (ora italiana) di questa mattina, Abu Dhabi Ocean Racing ha chiuso in quinta posizione, ottenendo 10 punti. Un risultato che non può che lasciare l’amaro in bocca allo skipper Ian Walker. “Naturalmente siamo molto amareggiati dal quinto posto. Non è quello per cui siamo qui. Credo che tutti coloro che seguono la regata si rendano conto che abbiamo un problema di velocità, in quasi tutte le condizioni. Abbiamo provato a prendere dei rischi, ma alla fine non ha funzionato. Tuttavia, sono molto orgoglioso dei ragazzi che hanno continuato a lottare fino alla fine.”
Ora i team avranno qualche giorno per riposarsi e riprendere le forze mentre i tecnici lavoreranno sulle barche. Prima di affrontare la settima tappa verso Lisbona, la cui partenza è prevista per domenica 20 maggio, a Miami gli equipaggi disputeranno tre prove, la regata di prova ufficiale il 17 maggio, la Pro-Am il 18 e la PORTMIAMI In-Port Race, che assegnerà punti, sabato 19. Alla flotta si rincorporerà anche Team Sanya, che prevede di poter effettuare la navigazione di circa 300 miglia partendo domani da Savannah.