Domenica 6 novembre nelle acque antistanti la città della Bretagna, Saint Malò, partirà la fantastica avventura della Route du Rhum 2022. Una regata che dalle fredde acque antistanti la Francia condurrà i 138 partecipanti nelle calde acque della Guadalupe. Tantissimi gli avventurieri, in rappresentanza di 12 nazioni, e tra questi ci sono ben 4 italiani. Ragazzi con esperienza da vendere che tenteranno di togliere lo scettro a qualche veterano francese di questa regata.
ROUTE DU RHUM 2022:
CLASSE IMOCA 60, PEDOTE PROTAGONISTA
Nella classe IMOCA 60 uno solo è di nascita italiana: il toscano Giancarlo Pedote che sfrutterà l’occasione per mettere ulteriormente appunto la sua Prysmian Group in ottica Vendée Globe 2023. Prima della sua partenza Sailbiz ha fatto qualche domanda a Giancarlo per capire lo stato d’animo, le emozioni e la visione di insieme di una regata complessa come può essere una regata oceanica da correre in solitario.
SAILBIZ: Giancarlo, questo è l’appuntamento più importante prima del prossimo Vendèe Globe: quali emozioni si provano in queste ore che precedono la regata?
PEDOTE: Allora le ore prima della partenza della regata sono sempre le ore che cerco di ottimizzare per fare l’
ultimo check su tutto ciò che doveva essere imbarcato; controllare appunto se la barca è perfettamente preparata, cerco di immergermi molto nel meteo, nella strategia per avere il film della regata. Quindi mi immagino i momenti chiave, diciamo quelli che possono essere definiti in gergo i passaggi cruciali della regata; cerco di immaginarmi durante i cambi di vele, gli spostamenti appunto delle vele, delle manovre, dell’assetto. Quindi fondamentalmente cerco un pò di immaginare al meglio come andranno le cose e immaginare anche la gestione delle energie, per fare in modo che che appunto sarò presente nei momenti cruciali della regata per cercare appunto di interpretare al meglio le circostanze e le situazioni che si presenteranno.
SAILBIZ: Sei soddisfatto della messa a punto della barca?
PEDOTE: Sono molto soddisfatto della messa appunto; chiaramente ancora abbiamo la barca con alcune cose da verificare, abbiamo ancora i foil piccoli, mentre dal prossimo anno la velocità della barca sarà sicuramente maggiore grazie ai foil grandi. Abbiamo fatto un lavoro di ottimizzazione per permettere alla barca di esprimersi al meglio; in ogni caso la modifica della prua abbiamo già visto che ci ha fatto prendere dei buoni spunti velocità ed è stata per quanto riguarda perfettamente integrata da appunto una dal modo in cui riescono a navigare e quindi cerchiamo di esprimerci al massimo con ciò che abbiamo e poi e poi ci occuperemo il prossimo anno di fare uno step successivo.
SAILBIZ: La grafica della livrea è di tuo gradimento? Il vessillo italiano disegnato a poppa ti fornisce la consapevolezza di quello che rappresenti per i tifosi? come è nata l’idea?
PEDOTE: Allora l’idea era chiaramente di avere un tricolore sulla barca per esprimere l’italianità del nostro progetto visto che noi giochiamo sempre in trasferta e quindi diciamo ci faceva piacere avere un pezzo di d’Italia attaccato al bordo. Mia moglie Stefania ha avuto questa splendida idea di disegnare la bandiera sullo scafo e di farla incrociare sotto; questa è stata un’idea sua diciamo per adesso non esiste su nessun’altra barca. Inoltre Stefania ha disegnato e non solo ha anche assistito i realizzatori in fase pratica di pittura e a un certo punto c’erano dei problemi non riuscivano a tracciare bene le linee per per poter pitturare e quindi insomma tanta pazienza ci si è messa e ed è riuscita in questo lavoro, che adesso ci dà una grande soddisfazione.
SAILBIZ: Quali concorrenti vedi avvantaggiati sulla linea di partenza della Route du Rhum? Secondo te hanno un budget più alto rispetto a te o lo hanno speso diversaemente? C’è qualcosa che vorresti delle loro barche sulla tua Prysmian?
PEDOTE: Allora chi vedo molto avvantaggiato è Charlie Dalin e credo che il suo segreto sia innanzitutto le
maggiori risorse in termini di budget, ma anche una squadra che è riuscito a comporre negli anni e chiaramente certe persone, certe competenze hanno un prezzo che noi in questo momento un non possiamo pagare. Questa credo che sia la forza maggiore di un team: sia nel riuscire a selezionare le persone valide per essere supportati, affiancati in tutte quelle che sono appunto le lacune che un navigatore può avere; quindi una squadra giusta di ingegneri e tecnici, che siano sempre pronti a rispondere alle domande, a prendersi cura della barca e tanti altri aspetti. Questa, credo, sia la chiave di ogni team per il risultato finale.
SAILBIZ: Manca un anno al Vendeé Globe e questa regata rappresenta anche una vetrina per allargare il pacchetto sponsor. Bolle in pentola qualcosa? Quale settore industriale ti piacerebbe legare dal punto di vista della comunicazione a Prysmian? Possiamo considerare Prysmian una piattaforma o meglio un laboratorio di comunicazione e PR per altre aziende?
PEDOTE: Siamo aperti a trovare altri sponsor da affiancare e il settore che ci piacerebbe avere è un settore legato al Made in Italy; non abbiamo una preferenza quanto appunto legare all’eccellenza italiana, perché PRYSMIAN GROUP già rappresenta un’eccellenza italiana, essendo appunto nata in Italia e oggi è operativa in tutto il mondo. Abbiamo un tricolore sulla barca e trovare un altro brand forte, di grande riconoscimento sarebbe per noi il sogno per creare una comunicazione virtuosa dietro alla bandiera in cui io mi riconosco e con la quale rappresento il mio paese in queste regate. Quindi ecco questo sarebbe quello che mi piacerebbe di più e soprattutto anche creare una comunicazione in cui tutti i player riescono a ritrovarsi, in un filo conduttore comune in cui l’efficacia e l’importanza del made in Italy venga considerata come il fulcro su cui appoggiarsi per valorizzare i propri brand.
SAILBIZ: La base in Francia del tuo team ti permette di partire da Saint Malò con una perfetta pianificazione. La Francia è oramai un punto di riferimento per queste regate oceaniche. Cosa servirebbe all’Italia, oltre all’oceano, per aumentare la cultura delle regate in solitario e lunghe?
PEDOTE: Credo che mancando l’oceano, chiaramente un pò si perde questo concetto di attraversamento, che è molto spendibile; in oceano partire per una traversata è un qualcosa di molto intuibile e semplice da comunicare. Noi appunto, come già dici nella domanda, non abbiamo il campo di gioco oceanico, ma credo che già organizzare degli eventi intorno a un paese bello come l’Italia o anche semplicemente in Mediterraneo, se ben comunicati anche semplicemente appoggiandosi alle piattaforme web che esistono oggi, che sono tante che abbiamo visto capaci di creare una buona comunicazione sarebbe già un ottimo punto di partenza. Poi chissà fare una bella regata che parte dall’Italia per attraversare l’oceano potrebbe esse assolutamente di auspicio e di vasto interesse.
SAILBIZ C’è qualcosa che vuoi dire ai tuoi “nipotini” della Calss40, Ambrogio Beccaria, Andrea Fornaro e Alberto Bona?
PEDOTE. Ciò che voglio dire loro e che ho fatto questa regata nel 2014, è stata una bellissima esperienza, formidabile e quindi e regatate bene e cercate di permettere le vostre barche di esprimersi al meglio e buon vento!