Anche lo sport è stato letteralmente travolto dal Covid. Si tratta di fatto di uno dei settori più colpiti dall’emergenza sanitaria. Qual è la situazione ad oggi? E come ripartire? Intervistato da Open, Mauro Berruto – l’ex commissario tecnico della Nazionale italiana di pallavolo maschile e di tiro con l’arco, nominato dal segretario del Pd, Enrico Letta, membro della segreteria con delega allo sport – ha sottolineato che in Italia manca una cultura sportiva e ha affermato: “Bisogna considerare lo sport un bene essenziale. L’intervento pubblico per difenderlo è una necessità e un dovere”.
Nel corso dell’intervista rilasciata a Open, Berruto ha spiegato: “In Italia non abbiamo mai costruito una cultura sportiva. Negli ultimi settant’anni la scuola si è deliberatamente sottratta dall’occuparsi del tema. L’Italia è un Paese che ama lo sport, lo segue, lo tifa. Ma non abbiamo una cultura del movimento. Questa deve passare attraverso le due grandi agenzie educative che rimangono: la scuola e la famiglia”
Il nuovo membro della segreteria di Enrico Letta con delega allo sport ha poi aggiunto: “Abbiamo un problema di sopravvivenza delle associazioni sportive. Queste realtà hanno il merito gigantesco di aver tenuto in piedi la rete sportiva del Paese. Quella che si presenta è una questione non solo politica, ma anche economica, ed è facilmente calcolabile. La mancanza di una cultura sportiva ha un impatto sul servizio sanitario nazionale. Non è un caso che continuiamo a essere in cima alle classifiche dei Paesi con il più alto numero di adolescenti in forte sovrappeso che si portano poi dietro altre patologie. Se noi agiamo in maniera disattenta e non costruiamo una cultura del movimento ne pagheremo il conto. E questa è una certezza. E’ un tema che non riguarda solo i giovani perché quello che abbiamo di fronte è potenzialmente un enorme generatore di risparmio e per questo dovrebbe essere considerato un bene primario ed essenziale”
Parlando dell’impatto che il Covid ha avuto sullo sport, in particolare sulle associazioni sportive, Berruto ha sottolineato: “Se è vero che qualcosa è stato fatto a tutela dei lavoratori dello sport, è altrettanto vero che nulla è stato fatto per il mondo delle associazioni. Si sta tentando di ristorare – giustamente – i lavoratori. Ci siamo dimenticati però che quel sostegno risolve un problema per due o tre mesi. Se a settembre – speriamo – si potrà riorganizzare l’attività sportiva ci ritroveremo senza centinaia di società sportive. Su questo modello è chiaramente cascato un meteorite e adesso bisogna costruirne uno nuovo. E per farlo bisogna considerare lo sport un bene essenziale. L’intervento pubblico per difenderlo è una necessità e un dovere”.
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