Sotto un violento acquazzone tropicale, al largo di Fort-de-France in Martinica, Jérémie Beyou e Morgan Lagravière hanno tagliato per primi il traguardo della Transat Café L’OR 2025 dopo 5.467 miglia nautiche, concluse a una media impressionante di 19,25 nodi. Per Beyou, 49 anni e cinque partecipazioni al Vendée Globe, è stato un ritorno trionfale sul gradino più alto del podio; per Lagravière, invece, la terza vittoria consecutiva in questa classica dell’oceano Atlantico.

A bordo della Charal, progettata da Sam Manuard, i due francesi sono stati protagonisti assoluti sin dalle prime miglia. Dopo aver preso il comando a Capo Finisterre, l’hanno temporaneamente ceduto a Madeira per poi riprenderselo con decisione negli Alisei, imponendo un ritmo inarrivabile fino al traguardo caraibico. «Abbiamo dato tutto — ha dichiarato Beyou — ogni dettaglio si è allineato alla perfezione: barca, preparazione, equipaggio. È una vittoria speciale, frutto di un lavoro di squadra straordinario».
Alle loro spalle, 11th Hour Racing, condotta dalla triestina Francesca Clapcich e dal britannico Will Harris, ha firmato una prestazione storica: primo equipaggio non francese sul podio dal 2011 e Clapcich prima donna a riuscirci dopo Ellen MacArthur nel 2005. La loro corsa è stata un esempio di strategia e costanza, culminata nel sorpasso decisivo su MACIF Santé Prévoyance di Sam Goodchild e Loïs Berrehar, poi terzi all’arrivo.

FORT-DE-FRANCE, MARTINIQUE : IMOCA 11th Hour Racing, skippers Francesca Clapcich and Will Harris celebrate after taking second place in their category of the Transat Café l’OR 2025 on November 7, 2025 in Fort-de-France, Martinique. (Photo by Jean-Marie Liot / Alea)
Il quarto posto è andato a Ambrogio Beccaria e Thomas Ruyant su Allagrande MAPEI, protagonisti di una regata combattuta e di grande spessore tecnico. Penalizzati nei primi giorni da una sanzione di 30 minuti per la perdita di una zattera di salvataggio, sono riusciti a restare costantemente nel gruppo di testa, con picchi superiori alle 600 miglia percorse in 24 ore. «Ci siamo un po’ scaricati alla fine — ha ammesso Beccaria — abbiamo commesso piccoli errori che ci sono costati il podio, ma il bilancio resta molto positivo. Questa è solo la prima tappa di un lungo percorso con Allagrande MAPEI».

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Per l’Italia, la Transat Café L’OR 2025 rappresenta un segnale forte: la vela oceanica azzurra non è più una promessa, ma una realtà. Con nove navigatori italiani al via, e Beccaria stabilmente ai vertici della classe IMOCA, il movimento nazionale si consolida tra i protagonisti del grande oceano.
Charal, ancora una volta, conferma il suo ruolo di riferimento tecnologico e sportivo, ma la sfida è appena iniziata: la nuova generazione di skipper e imbarcazioni sta già preparando la prossima rotta verso il Vendée Globe.